Rivalutazione terreni e partecipazioni: l’opportunità diventa stabile

Semplificazione importante per il settore agricolo, entro il 1° dicembre però la perizia di stima
Economia
di Alberto Maria Alessandrini

Con la Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024), il legislatore ha deciso di mettere a regime una misura certamente utile per agricoltori, proprietari terrieri e piccoli investitori: la rivalutazione del valore di acquisto di terreni e partecipazioni. Una novità di rilievo che trasforma in un’agevolazione permanente ciò che fino ad ora era stato oggetto di proroghe annuali.

La norma, introdotta originariamente nel 2001, consente di rideterminare il valore di acquisto di terreni agricoli, edificabili e partecipazioni non detenuti in regime d’impresa. Lo scopo? Ridurre la plusvalenza imponibile in caso di successiva rivendita, prendendo come riferimento non più il prezzo d’acquisto storico, ma il valore di stima risultante da una perizia giurata.

In altre parole, chi intende vendere un terreno o una partecipazione può “aggiornare” il proprio valore fiscale, pagando un’imposta sostitutiva del 18% sul valore rivalutato, in cambio di un risparmio significativo sulle tasse al momento della cessione.

Per chi possiede terreni o partecipazioni alla data del 1° gennaio 2025 e fosse interessato a tale opportunità il calendario, però, è già definito: Entro il 1° dicembre 2025 occorrerà redigere e asseverare la perizia di stima. Nello stesso termine va poi effettuato il versamento dell’imposta sostitutiva, in un’unica soluzione o come prima rata di tre ( le eventuali successive scadranno il 30 novembre 2026 e il 30 novembre 2027, con interessi del 3% annuo sulle rate posticipate). In caso di pagamento in ritardo, però, si perderà il beneficio della rivalutazione e si potrà solo chiedere il rimborso dell’imposta già versata.

Potranno usufruire di tale misura le persone fisiche, le società semplici ed associazioni professionali e gli enti non commerciali. Restano escluse le imprese, in quanto già soggette a regole diverse di bilancio e fiscalità.

Per accedere al beneficio è, dunque, indispensabile una perizia giurata di stima, redatta da professionisti abilitati. Nel caso dei terreni, possono redigerla ingegneri, architetti, geometri, agronomi, agrotecnici, periti agrari o industriali edili; per le partecipazioni, commercialisti, revisori legali o periti commerciali.

Chi avesse in passato già rivalutato i propri terreni o partecipazioni può effettuare una nuova rivalutazione. In tal caso viene prevista la possibilità di scomputare dall’imposta dovuta quella già pagata oppure versare l’intero importo e chiedere rimborso della precedente rivalutazione.

Il nuovo valore può anche essere inferiore al precedente, ma non è ammesso chiedere a rimborso somme superiori a quanto dovuto per la nuova rideterminazione.

La stabilizzazione dell’istituto rappresenta una semplificazione importante per il settore agricolo. Consentendo di pianificare con certezza la gestione patrimoniale dei terreni, la norma offre agli agricoltori e ai proprietari uno strumento fiscale flessibile e strutturale, utile sia per chi intende cedere un fondo, sia per chi vuole semplicemente aggiornare il proprio valore patrimoniale.

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