I frantoiani investono sull’olio marchigiano, la Regione li ostacola!

Anticipi bloccati per incompatibilità informatiche, e c'è chi rinuncia ad ammodernare gli impianti
Economia
di Francesco Cherubini

Le parole narrano una storia, la realtà dei fatti è completamente diversa. E così anche nel settore dell’olio di oliva l’assessorato regionale all’agricoltura delle Marche incassa l’ennesima brutta figura.

L’assessore Antonini

E ci va di mezzo (probabilmente, però, se le va cercando) direttamente l’assessore Andrea Maria Antonini. Il quale proprio di recente, presentando il progetto Olivosfera di Amap si è lasciato andare a dichiarazioni entusiaste: “Una delle direttrici che stiamo seguendo mira a valorizzare i nostri prodotti, sia come elementi che come alimenti, che producono benessere. E l’olio extravergine d’oliva è un prodotto principe in tal senso. Basti pensare al ruolo che ha l’olio extravergine d’oliva nella dieta mediterranea, in virtù delle sue caratteristiche nutraceutiche. In più l’olio è legato all’olivo e agli oliveti che contraddistinguono significativamente il paesaggio marchigiano”.

Tutto bello, vero? La realtà, purtroppo, è un’altra. E l’assessore Antonini la conosce bene. Parliamo dei clamorosi ed ingiustificati ritardi che l’assessorato da lui diretto ha accumulato per garantire gli anticipi a quei frantoiani che, credendo realmente e concretamente nell’importanza dell’olio di oliva, hanno aderito al bando sull’ammodernamento dei loro impianti finanziato con 2,4 milioni di euro del Pnrr, risorse girate dallo Stato alla Regione affinché ne faccia solerte buon uso. E, si badi bene, sono investimenti rilevanti per ogni frantoiano, che davvero hanno un senso importante per valorizzare l’extravergine marchigiano, tenendo conto dell’evoluzione della tecnologia delle macchine olearie non solo nelle rese, ma anche nel garantire altissima qualità. Ecco perché un 30% di anticipi rispetto ai pagamenti già effettuati, magari con mutuo bancario, sarebbero stati fondamentali!

Ebbene, la domanda relativa agli anticipi era possibile formularla ad ottobre 2024. Fino a dicembre tutto però si è bloccato, in attesa – con tutta la calma possibile – di un decreto attuativo. Partite finalmente le domande, con tanto di pagamento di polizza fidejussoria imposta dal bando stesso che alcuni avevano già stipulato ad ottobre, i frantoiani hanno pazientemente e fiduciosamente atteso. Anzi, inutilmente atteso. Perché a distanza di così tanti mesi, gli anticipi sono stati pari a zero. Il motivo? Se è vero quello che ci è stato riferito, e che temiamo sia proprio vero, sarebbe una barzelletta: l‘incompatibilità di alcuni (vetusti?) programmi informatici della Regione Marche con quelli di Agea che dovrebbe garantire la liquidazione e che ha già le risorse pronte all’uso, come confermato con i pagamenti degli anticipi effettuati da tempo in altre regioni d’Italia.

Risultato? Chi ha effettuato già l’investimento, tenendo conto che a settembre inizia la nuova campagna olearia, sta pagando fior fiori di interessi bancari; chi non lo ha effettuato aspetta, temendo però di non fare poi in tempo a realizzare l’impianto per la scadenza dei tempi previsti dal Pnrr; non ultimo, chi ha rinunciato definitivamente all’investimento. Con buona pace dell’olio extravergine di oliva marchigiano tanto decantato dall’assessore.

Tags: assessore Antonini, frantoi, in evidenza, olio di oliva

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