Zootecnia, cresce e prospera l’allevamento della burocrazia

Ai già numerosi e costosi adempimenti, si aggiunge ora la formazione obbligatoria
Attualità

Fauna selvatica fuori controllo, carenza strutturale di infrastrutture fondamentali come i mattatoi, emergenze sanitarie costanti (Psa, Bluetongue, etc..), difficoltà nel reperire personale disposto ad orari non sempre comodi, etc.

Sono moltissime le difficoltà che, ormai da oltre un decennio, colpiscono l’intero settore zootecnico nazionale ed ovviamente anche marchigiano. Problematiche alle quali, negli anni, le risposte da parte delle istituzioni preposte ha sempre avuto una cifra dominante: l’aumento degli adempimenti burocratici.

Non si trovano i trasportatori? Creiamo il documento di trasporto elettronico obbligando il censimento di ogni singolo mezzo (carrello, rimorchio o van) e di ogni singolo autista. Chiudono i mattatoi? Introduciamo corsi necessari per il personale addetto all’abbattimento ed inaspriamo le norme sul benessere animale. Dilagano malattie di ogni sorta? Inventiamoci i registri dei trattamenti digitali e la ricetta elettronica (sempre complessa da gestire) e decretiamo che qualsiasi flacone, dopo pochi giorni dall’apertura, dovrà obbligatoriamente essere smaltito anche se ancora pieno.

Una perversa relazione causa effetto che vede oggi, a seguito delle recenti note di chiarimento ministeriali, un ennesimo strumento del quale ogni allevatore non poteva fare a meno: la formazione obbligatoria.

Alla luce dell’entrata in applicazione del decreto del Ministro della salute 6 settembre 2023, sono state fornite, ora, le indicazioni operative per i soggetti obbligati a partecipare ai programmi formativi di chi all’articolo 2 del Decreto:

– gli operatori, inclusi i trasportatori, registrati nel Sistema I&R.

– i professionisti degli animali che, in ragione di una specifica qualifica professionale, sono iscritti ad un ordine o albo professionale e si occupano di animali o di prodotti. (Tradotto un veterinario, con un percorso di studio ben specifico, dovrà “formarsi” al pari di allevatori o trasportatori che, magari, hanno acquisito la loro esperienza sul campo…)

Ogni qual volta, poi, il professionista degli animali sia una persona giuridica, l’obbligo formativo ricadrà sul rappresentante legale.

La durata minima, ed i contenuti dei programmi formativi, sono quindi definiti negli allegati al decreto e vengono distinti per specie o gruppo specie di animali (Buone pratiche, Principi di Biosicurezza, Gestione farmacologica, Tecniche di trasporto). La durata minima può essere ridotta del 30% per ogni modulo del programma formativo sulla base della capacità strutturale dello stabilimento dichiarata in BDN.

Formazione su formazione, dunque, che in un gesto di inspiegabile clemenza prevede anche qualche eccezione. Vengono, infatti esoneri dall’obbligo di frequentare questi ulteriori corsi gli operatori ed i professionisti che in attuazione di altre norme siano già tenuti ad un obbligo formativo, con attestato di frequenza e apprendimento, i cui contenuti comprendono quelli dei programmi formativi di cui al DM.

Qualora i contenuti coincidano solo in parte, però, l’esonero sarà solo parziale e l’operatore ed il professionista degli animali dovranno acquisire i restanti contenuti attraverso la frequenza delle relative sezioni dei programmi formativi di cui al DM in oggetto.

Fortunatamente sono parimenti esonerati gli operatori ed i professionisti degli animali degli allevamenti familiari e di quelli amatoriali degli animali da compagnia. “Graziati”, ma non dimenticati perché il decreto prevede comunque, per quest’ultimi, l a partecipazione volontaria a corsi ad hoc organizzati dalle Regioni.

Un generale, ulteriore, obbligo formativo che si tradurrà in aumento dei costi e degli oneri a carico dell’allevatore nonché nei soliti, dubbi, meccanismi all’italiana fatti di corsi on-line, test con risposte a crocette, e corsa alla firma del registro delle presenze. Procedure molto utili a far arricchire i “professionisti” della formazione, ma pressoché inconsistenti nei loro effetti pratici.

Tags: allevamento, in evidenza, zootecnia

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