L’annunciata ondata di calore che per questa settimana attanaglierà anche la nostra regione, se non altro dovrebbe avere positivi effetti contro la mosca dell’olivo, rispetto alla quale il Notiziario AgroMetereologico dell’Amap (Agenzia Marche Agricoltura Pesca) aveva indicato rischio medio-alto in più di una provincia.
Ecco il monitoraggio su base provinciale e le azioni consigliate.
PESARO-URBINO – Sulle trappole della rete di monitoraggio le catture di mosca dell’olivo sono state in generale piuttosto modeste nell’ordine di alcune unità, solo in alcuni siti si è andati oltre le due decine di adulti. Dall’analisi delle drupe, si evidenzia comunque un’infestazione attiva, costituita prevalentemente da uova e larvette di 1^ età, in molti casi notevolmente al di sopra della soglia d’intervento (4-5 % di infestazione attiva) prevista per il trattamento di tipo larvicida. Per coloro che non sono intervenuti in maniera tempestiva con prodotti ad azione adulticida, si consiglia di intervenire.
ANCONA – Le piogge e l’abbassamento termico della passata settimana hanno fatto riprendere l’attività del fitofago; infatti, dal controllo delle trappole della rete di monitoraggio si riscontra la presenza di adulti di mosca dell’olivo e un sostanziale aumento di ovideposizioni e presenza di larvette di 1 età, mentre dove le drupe sono meno sviluppate per via della siccità l’infestazione è rimasta nulla o comunque bassa. In questa fase, viste le percentuali di infestazione, si consiglia a tutte le aziende convenzionali di intervenire tempestivamente con il metodo larvicida.
MACERATA – Le deposizioni di mosca risultano in forte aumento su tutto il territorio provinciale e soltanto negli oliveti ove le drupe sono meno sviluppate il livello di infestazione è rimasto nullo o comunque basso. In questi giorni le temperature sono in aumento e potrebbero frenare l’attività della mosca, ma considerate le percentuali di deposizione rilevate (in alcuni casi si è superato il 20%, mentre nella generalità delle situazioni il livello di infestazione risulta compreso fra il 5 ed il 10%) si consiglia di intervenire con un intervento larvicida.
ASCOLI PICENO – Sulle trappole della rete di monitoraggio si rileva un lieve aumento di catture della mosca dell’olivo, mentre dalle successive analisi delle drupe, si evidenzia il superamento della soglia di intervento. Soltanto negli oliveti ove le drupe sono meno sviluppate il livello di infestazione è rimasto basso. Si consiglia pertanto di intervenire.
MODALITA’ DI INTERVENTO – In convenzionale, su tutta la chioma con metodo larvicida: sono ammessi al massimo 2 trattamenti complessivi con questo metodo, con i seguenti principi attivi: (max 1 per singola s.a.) Acetamiprid (carenza da 7 a 21 giorni) o Flupyradifurone (carenza 14 giorni).
In biologico, su tutta la chioma, con metodo adulticida: Beauveria bassiana dotata anche di azione repellente, Piretrine , Azadiractina. Oppure, in alternativa, una applicazione localizzata su parte della chioma di Spinosad già formulato con specifica esca pronta per l’uso.
POLVERI DI ROCCIA – Polveri minerali a base di caolino, calce, betonite, talco, zeolite, sono entrate da tempo nella pratica agronomica per la gestione sostenibile dell’oliveto. Queste polveri di roccia agiscono principalmente attraverso un effetto schermante e, una volta applicate sulla superficie fogliare e sulle olive, riflettono la luce, limitando il riscaldamento dei tessuti fogliari, anche di 5-6°C, proteggendo le olive da fenomeni di scottatura, impedendo l’ingiallimento prematuro delle foglie e limitando la disidratazione dei tessuti.
Non solo: le polveri di roccia riescono a limitare le infestazioni e infezioni da parassiti, in particolare, nei confronti della mosca dell’olivo, grazie a una combinazione di più meccanismi. L’applicazione di polveri di roccia (in particolare il caolino) esercita un effetto repellente e antideponente nei confronti della mosca dell’olivo, agendo su diversi meccanismi di interazione tra l’insetto e la pianta ospite.