Terreni più ricchi e più produttivi con la coltivazione a strisce

Gli interessanti risultati di una sperimentazione di strip cropping condotta in due aziende agricole marchigiane che lavorano in biologico
Attualità
di Veronique Angeletti

Un innovativo progetto di agricoltura sostenibile, chiamato OrtoBioStrip, affronta le sfide ambientali, economiche e sociali nelle aziende bio marchigiane. Finanziato da una misura del Psr 2014/2020, ha valutato l’efficacia della coltivazione a strisce (strip cropping) nei sistemi agricoli biologici, confrontandola con il metodo tradizionale a coltura pura.

Alcune immagini della sperimentazione nelle Marche

Lo strip cropping è un metodo di coltivazione che prevede la coltivazione di un campo suddiviso in strisce lunghe e strette che si alternano in un sistema di rotazione delle colture. Rientra tra gli approcci agroecologici quale tecnica di consociazione colturale, ovvero di coltivazione simultanea di due o più specie sullo stesso appezzamento per tutto o per una parte del loro ciclo colturale. Quando due o più specie di piante condividono parte delle risorse comuni (radiazioni, nutrienti minerali, acqua) in un sistema consociato, la competizione interspecifica tende a essere inferiore a quella intra-specifica, con un rendimento più elevato: ciò è frutto di più fattori, tra cui la larghezza della striscia, la taglia della coltura adiacente, la complementarietà delle esigenze..

Dai dati raccolti nel biennio 2023-2024 viene confermato che questo sistema di agroecologia rappresenta una strategia concreta per un’agricoltura più sostenibile e rigenerativa nelle Marche.

Le prove, condotte presso le aziende di Fratterosa “I Lubachi Bio” e nell’ascolano nell’Azienda Ortofrutticola Malavolta, evidenziano un maggiore apporto di carbonio organico, che migliora la fertilità del suolo; un controllo dell’erosione più efficace, soprattutto sui terreni in pendenza; e una maggiore capacità di assorbimento di CO2 con la presenza di nuove specie di piante fiorite a bassa manutenzione.

Dal punto di vista produttivo, si è registrato un incremento di resa e produttività, che nel secondo anno ha dato raccolti più abbondanti, aumentando così la competitività delle aziende ed è stato rilevato un contenuto di clorofilla più elevato nelle piante.

Inoltre, l’aumento dei raccolti ha portato a maggiori ricavi, sebbene i costi operativi siano cresciuti a causa di manodopera, sementi di copertura e tecniche di gestione innovative. Il progetto, della durata di 36 mesi (dal 1° ottobre 2022 al 30 settembre 2025) ha coinvolto l’Università di Camerino, il CREA, Firab e Arca Società Benefit, puntando a promuovere pratiche di agricoltura più sostenibili e resilienti nel territorio marchigiano.

Tags: coltivazione a strisce, in evidenza, strip cropping

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