Un innovativo progetto di agricoltura sostenibile, chiamato OrtoBioStrip, affronta le sfide ambientali, economiche e sociali nelle aziende bio marchigiane. Finanziato da una misura del Psr 2014/2020, ha valutato l’efficacia della coltivazione a strisce (strip cropping) nei sistemi agricoli biologici, confrontandola con il metodo tradizionale a coltura pura.

Lo strip cropping è un metodo di coltivazione che prevede la coltivazione di un campo suddiviso in strisce lunghe e strette che si alternano in un sistema di rotazione delle colture. Rientra tra gli approcci agroecologici quale tecnica di consociazione colturale, ovvero di coltivazione simultanea di due o più specie sullo stesso appezzamento per tutto o per una parte del loro ciclo colturale. Quando due o più specie di piante condividono parte delle risorse comuni (radiazioni, nutrienti minerali, acqua) in un sistema consociato, la competizione interspecifica tende a essere inferiore a quella intra-specifica, con un rendimento più elevato: ciò è frutto di più fattori, tra cui la larghezza della striscia, la taglia della coltura adiacente, la complementarietà delle esigenze..
Dai dati raccolti nel biennio 2023-2024 viene confermato che questo sistema di agroecologia rappresenta una strategia concreta per un’agricoltura più sostenibile e rigenerativa nelle Marche.
Le prove, condotte presso le aziende di Fratterosa “I Lubachi Bio” e nell’ascolano nell’Azienda Ortofrutticola Malavolta, evidenziano un maggiore apporto di carbonio organico, che migliora la fertilità del suolo; un controllo dell’erosione più efficace, soprattutto sui terreni in pendenza; e una maggiore capacità di assorbimento di CO2 con la presenza di nuove specie di piante fiorite a bassa manutenzione.
Dal punto di vista produttivo, si è registrato un incremento di resa e produttività, che nel secondo anno ha dato raccolti più abbondanti, aumentando così la competitività delle aziende ed è stato rilevato un contenuto di clorofilla più elevato nelle piante.
Inoltre, l’aumento dei raccolti ha portato a maggiori ricavi, sebbene i costi operativi siano cresciuti a causa di manodopera, sementi di copertura e tecniche di gestione innovative. Il progetto, della durata di 36 mesi (dal 1° ottobre 2022 al 30 settembre 2025) ha coinvolto l’Università di Camerino, il CREA, Firab e Arca Società Benefit, puntando a promuovere pratiche di agricoltura più sostenibili e resilienti nel territorio marchigiano.








