Con i suoi oltre 300 mila ettari di boschi, le Marche detengono una piccola percentuale dell’intera superficie nazionale che ammonta a 12 milioni di ettari. Eppure questi 300 mila ettari sono poco meno di un terzo dell’intero territorio regionale, con circa 3.500 aziende che si occupano di silvicoltura coinvolte, comprese quelle agricole e forestali.
Numeri che Confagricoltura Marche intende ricordare oggi, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi. Un giorno di festa, utile anche per ricordare i provvedimenti di cui hanno bisogno le aziende forestali e gli addetti che vi lavorano.
“La recente decisione di rinviare di un anno il Regolamento sulla Deforestazione, con la previsione di ulteriori semplificazioni, va incontro alle richieste formulate da Confagricoltura – commenta l’associazione – . Adesso tocca all’Europarlamento votare allo stesso modo e avviare i negoziati con Consiglio e Commissione europea”.
Le zone boschive italiane coprono il 34,7% del territorio ma rispondono soltanto al 20% della domanda di prodotti legnosi. L’Italia, infatti, importa oltre l’80% delle materie prime. “Un fondo da 50 milioni di euro per la meccanizzazione incentiverebbe la gestione sostenibile delle foreste e incentiverebbe la produttività interna. Anche la logistica e la viabilità hanno bisogno di contributi per garantire anche la sicurezza degli operatori”, commenta Allasia, che ricorda anche “gli investimenti attesi per lo sviluppo della filiera della pioppicoltura”.
I cambiamenti climatici colpiscono anche i boschi. “I diradamenti e i rimboschimenti successivi alle calamità naturali – aggiunge Confagricoltura – devono essere sostenuti economicamente”. Confagricoltura chiede anche la previsione di un contributo ad ettaro per i servizi ecosistemici svolti dalle imprese e incentivi all’attività di certificazione dei boschi. Altro nodo è la filiera energetica del legno. “La produzione di energia da biomasse ha bisogno di sinergie di filiera”.
Riguardo al ricambio generazionale, urgono agevolazioni bancarie, sostegni e la messa a disposizione di terreni abbandonati e silenti. Su questi ultimi aspetti Confagricoltura coglie i segnali positivi presenti nella legge sulla Montagna (n.131 del 12 settembre 2025) e nel disegno di legge ColtivaItalia.








