Confagricoltura: “Regole Pac sbagliate, gravi danni alle imprese agricole”

Anche una delegazione marchigiana all'assemblea nazionale che chiede una nuova visione del settore primario
Economia

Anche una nutrita delegazione dalle Marche, guidata dal presidente Federico Castellucci, ha partecipato all’assemblea generale di Confagricoltura, al Teatro Argentina di Roma, occasione per affrontare numerose tematiche, fortemente di attualità anche per la nostra regione. A partire dalle nuove regole della Pac che, come evidenziato in un recente articolo di Marche Agricole, sono fortemente penalizzanti per le imprese marchigiane. In particolare il danno più rilevante sarebbe proprio per le imprese di maggiori dimensioni, quelle che fanno economia, che creano lavoro, che garantiscono le materie prime agricole, visto che il meccanismo decrescente di premialità penalizza coloro che detengono superfici agricole superiori ai 300/400 ettari.

Una panoramica dell’assemblea di Confagricoltura

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, al riguardo ha assicurato di non voler fare sconti: “All’Europa non chiediamo solo regole, chiediamo una visione nuova, che unisca sostenibilità e reddito, sicurezza alimentare e transizione energetica, innovazione e lavoro di qualità. Per costruire questa Europa serve un’alleanza nuova. Agricoltori, finanza, energia, previdenza, assicurazioni, lavoro, ambiente”.

Parole condivise dal presidente di Confagricoltura Marche Federico Castellucci che evidenzia come da questa assemblea  emerga chiaramente l’insoddisfazione degli imprenditori per un approccio alla Politica agricola comune verso le aziende più strutturate, che sono invece quelle che possono garantire reale competitività a livello nazionale e internazionale, assicurando sviluppo e continuità sia nelle produzione di qualità che nell’occupazione in ambito agricolo”.

Ed è per questo che il 18 dicembre Confagricoltura – compresa una rappresentanza dalle Marche – parteciperà alla grande manifestazione di protesta degli agricoltori europei a Bruxelles: “Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura – ha aggiunto Giansanti – mentre in altre parti del mondo si stanziano risorse importanti a difesa degli agricoltori. Noi invece stiamo assistendo a un disarmo sul settore primario”.

La rappresentanza di Confagricoltura Marche guidata dal presidente Castellucci

I numeri che accompagnano questo scatto di orgoglio ci sono: la filiera agroalimentare rappresenta il 15% del Pil e l’export ha superato i 70 miliardi. “Ma oggi è diminuita la capacità di spesa dei consumatori e anche noi dobbiamo difendere il nostro comparto. Proteggere l’agricoltura significa proteggere l’identità del nostro Paese. Come associazione dobbiamo andare oltre, farci carico del cambiamento per costruire modelli nuovi, allargando i nostri orizzonti”.

Affermazione condivisa dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, che ha chiuso la mattinata ricordando l’impegno, anche economico, del governo per il settore primario: 15 miliardi in tre anni. Una centralità che per il ministro deve essere riconosciuta dall’Europa, nata proprio ponendo al centro l’agricoltura e che oggi non difende a sufficienza le sue produzioni.

All’assemblea è intervenuto anche il Cardinale Gianfranco Ravasi (Cortile dei Gentili), ricordando il valore della terra che è una “creatura vivente”, invitando la platea a riscoprirne la sacralità attraverso il Giubileo, coltivandola e custodendola con l’opera dell’uomo.

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