Un nuovo, ennesimo, gesto choc quello posto in essere da Andrea Busetto Vicari per protestare contro i continui danni causati dai cinghiali. Nel pomeriggio di giovedì scorso, infatti, armato di ago da trasfusioni e bottiglia di plastica si è prelevato quasi un litro di sangue di fronte alla Prefettura di Pesaro.
Gesto simbolico, certamente forte per testimoniare l’esasperazione nei confronti di una situazione che sta letteralmente “dissanguando” molti agricoltori marchigiani. A far scaturire questa ennesima protesta le costanti e recenti incursioni da parte di branchi di cinghiale nei campi di mais coltivati da Busetto Vicari. Una protesta che, come ricordato dallo stesso agricoltore, non ha bandiere o colori politici ma testimonia un problema che in decenni di promesse da parte delle istituzioni non ha mai trovato soluzione.

Sono circa 30 anni infatti che Andrea Busetto coltiva la propria azienda nell’entroterra di Fano e sono ben note le sue battaglie contro il proliferare incontrollato di certa fauna selvatica mai realmente gestita da chi di dovere.
“Quella di Andrea Busetto è una protesta certamente forte nelle modalità ma perfettamente comprensibile e condivisibile – commenta Alessandro Alessandrini direttore Confagricoltura Marche – l’approccio fin qui tenuto dalle istituzioni deputate al controllo della fauna selvatica è stato fortemente penalizzante per il settore agricolo. Parimenti alcune novità legislative recentemente introdotte corrono il rischio di aggravare ulteriormente questa situazione, tanto da aver costretto alcuni imprenditori agricoli al ricorso presso gli organi competenti per impugnare delle normative ritenute inique. Un controllo massivo dei cinghiali, così da evitare che le nostre aziende subiscano continuamente danni, è una priorità non più rinviabile”