È l’ennesimo, preoccupante, avvistamento di lupi nella Vallesina quello recentemente segnalato in zona Piandelmedico a Jesi. Lascia, infatti, ben poco spazio all’immaginazione il video, ripreso dalle telecamere di sicurezza dell’azienda agricola Trionfi Honorati, che immortala un branco lupi passare indisturbati sul viale di accesso della stalla. Sei animali adulti, di taglia tutt’altro che modesta, che nella notte fra domenica e lunedì scorso si sono “affacciati” nell’area parcheggio dell’azienda agricola.
“Gli avvistamenti sono costanti e frequenti ed era già capitato che le telecamere li immortalassero – precisa il titolare Antonio Trionfi Honorati, che è anche presidente di Confagricoltura Ancona – ma non era mai successo prima di vederne in numero così elevato in contemporanea. Fortunatamente non abbiamo mai avuto danni, anche perché gli animali che alleviamo (bufali e vacche da latte) hanno stazze importanti. Certo è che, se un lupo da solo non rappresenta un grosso problema per un bovino, quando iniziano a muoversi in branchi come questo la situazione può cambiare drasticamente…”
Un segnale tutt’altro che incoraggiante che si scontra anche con certe narrazioni, decisamente troppo alterate da una visione quasi fiabesca della fauna selvatica. Se i lupi rappresentano già da anni un problema per allevatori, pastori ed agricoltori, una presenza così massiccia e di branchi di tali dimensioni potrebbero diventare una criticità anche per i semplici cittadini.
“Noi non ci troviamo in una zona densamente abitata, ma non siamo nemmeno sperduti in aperta campagna – aggiunge Trionfi Honorati – visto che il nostro centro aziendale si trova a poche decine di metri dall’uscita della superstrada, vicino ad una stazione di servizio ed allo stabilimento della Cooperlat. Nello stesso punto, poche ore prima, la medesima telecamera aveva immortalato una ragazzina passeggiare da sola… Nessun allarmismo, per carità, ma sei lupi non sono pochi e non necessariamente l’incontro dal vivo può essere un’esperienza piacevole..”
Un’ennesima testimonianza di una convivenza complessa e troppo spesso sottaciuta per evitare le reazioni, a volte eccessive, di un’opinione pubblica abituata a parlare di natura dal salotto di un condominio di città senza avere esperienza “pratica” sul campo.
