Presentata “Rete Marche”, realtà che coinvolge 15 aziende agricole ex socie della Moncaro che mettono insieme 127 ettari di vigneti per gestire uve da conferire alla cooperativa guidata oggi dal commissario Giampaolo Cocconi, nominato dal Ministero alla guida della liquidazione coatta amministrativa.
Iniziativa (presentata ieri dal promotore avv. Corrado Canafoglia) che va a sommarsi ad altre inquadrate da tempo e già contrattualizzate. Dalle prime analisi dei tecnici, il commissario Giampaolo Cocconi potrà contare alla prossima vendemmia sulle uve di quasi 600 ettari di vigneti. Tre volte le superficie impegnate in quella del 2024 con il Custode nominato dal Tribunale di Ancona Marcello Pollio. Tra cui 70 ettari di proprietà della Moncaro gestiti adesso direttamente dalla cooperativa commissariata che erano, da anni, nel portfolio della Moderna di Castelplanio. Coop commissariata sempre dal Mise otto mesi fa. Superficie a cui vanno aggiunti i 147 ettari che gestiva Moderna per conto di altri soci viticoltori della Moncaro. Il resto sono i 250 ettari della cooperativa Uve Unite costituita lo scorso 27 gennaio che dai 15 soci iniziali oggi ne conta 75. Viticoltori che hanno più di tutto vigneti tra Montecarotto e Camerano.

Con gli enologi Moncaro, il vicepresidente di Uve Unite, Luca Gasparini ha concordato le linee tecniche, le modalità di vendemmia e di consegna. Come già sono state fissate le date d’inizio della campagna che «se non ci sono urgenza – svela il presidente di Uve Unite Giovanni Piersanti – inizierà il 25 agosto. La nostra costituzione vuole iniettare fiducia ed impedire che si disperdi il patrimonio viticolo dei soci Moncaro».
Nel quadro della prosecuzione dell’attività d’impresa che, in questo caso, consente di soddisfare gli interessi della procedura di liquidazione, le doc marchigiane con etichetta Moncaro sono di nuovo presenti nel mercato tedesco, belga, inglese e svedese e sono stati riaperti i canali con il Giappone.
Lato liquidità: sono stati ceduti ad un imbottigliatore non marchigiano 30 mila ettolitri di vino rosso e procedono le perizie per valutare casali e magazzini non funzionali all’operatività della Moncaro. A breve, dovrebbe essere reso pubblico il piano industriale sul futuro della coop che fino all’anno scorso era la prima cooperativa vitivinicola delle Marche e la 65 esima cantina d’Italia.