Importanti novità per il settore agricolo ed in particolar modo in tema di macchinari. I mezzi agricoli non immatricolati che operano esclusivamente all’interno di terreni privati non avranno l’obbligo di assicurazione RCA (Responsabilità Civile Auto), come invece precedentemente stabilito. Lo prevedono, ora, alcuni emendamenti approvati in Commissione al Senato nell’ambito dei lavori per la legge annuale sulle PMI.
Una deroga di profondo buon senso che interviene sull’obbligo di polizza previsto dal Codice delle assicurazioni private, che recepisce una direttiva UE. Il disegno di legge PMI, nella sua versione originale approvata dal Governo, prevedeva già un’esclusione per i carrelli elevatori e per i veicoli utilizzati in aree non accessibili al pubblico come zone ferroviarie, portuali e aeroportuali. Con l’approvazione degli emendamenti, l’esclusione è stata estesa anche ai mezzi agricoli.
L’esenzione dall’obbligo assicurativo riguarda specificamente le macchine agricole non immatricolate o prive del certificato di idoneità tecnica alla circolazione, che operino esclusivamente all’interno di fondi agricoli, aziende agrarie o spazi ad uso interno non accessibili al pubblico.
Tuttavia, il legislatore ha previsto una condizione fondamentale: i macchinari devono essere comunque coperti da una polizza assicurativa per la responsabilità civile verso terzi diversa dall’assicurazione obbligatoria (una cosiddetta assicurazione “volontaria” o contratta in forza di disposizioni speciali).
Condizione che, nonostante l’apertura da parte del governo, lascia non pochi dubbi circa le difficoltà applicative della norma. Sono infatti molte le situazioni che rimangono ancora escluse o non pienamente chiarite quali, ad esempio, i mezzi che si trovano nei piazzali di concessionari e costruttori di macchine operatrici che continuano a rimanere in un “limbo giuridico”.
Altro problema i notevoli elementi di margine interpretativo circa il reale perimetro di applicazione della deroga che richiede, da parte dei ministeri competenti (Trasporti, Imprese e Agricoltura) un approfondimento circa le reali casistiche realmente derogabili.
La palla passa ora al prosieguo dell’iter legislativo, con la speranza che le esigenze del comparto agricolo possano trovare una regolamentazione definitiva e meno ambigua.