Il mese di giugno segna un passaggio importante per molte colture, ma le piogge di fine primavera hanno influenzato il calendario agricolo, rallentando in parte lo sviluppo delle piante. Ne abbiamo parlato con Stefano Biagetti, tecnico del Consorzio Agrario di Ancona, per fare il punto sull’andamento delle colture cerealicole e delle leguminose.
Cereali: produzioni medio-alte, ma con infestanti
“Farro e pisello proteico mostrano produzioni medie, mentre per grano duro e tenero ci aspettiamo rese medio-alte” spiega Biagetti. Non mancano però le criticità. I grani quest’anno arrivano a raccolta con problemi di pulizia: la presenza diffusa di loietto e avena è un campanello d’allarme. I diserbi, infatti, stanno diventando sempre meno efficaci nel contenerli”.
Una tendenza che sta preoccupando gli agricoltori, con il rischio che parte della produzione venga declassata o necessiti di ulteriori lavorazioni post-raccolta.
Girasole in ritardo: fioritura non ancora iniziata
Una particolare attenzione riguarda il girasole, che nel 2025 ha interessato 35.120 ettari di superficie agricola regionale (dato ISTAT). “Siamo in ritardo rispetto agli anni passati – osserva Biagetti –. La fioritura, che solitamente coincide con il periodo della raccolta dei cereali, non è ancora iniziata. Le piante sono in fase vegetativa avanzata, ma il ritardo potrebbe ripercuotersi sul calendario delle operazioni di fine estate”.
Per quanto riguarda le leguminose, il pisello proteico mostra una resa media. Meglio il cece, che sembra poter garantire una resa “abbastanza buona” – sottolinea Biagetti – specie nelle aree in cui è garantito un buon drenaggio del suolo.
