Nuova, importante circolare dell’Inail che torna a sottolineare un obbligo cruciale per tutti i datori di lavoro: la denuncia telematica degli infortuni. Con la Circolare n. 24/2021, l’Istituto ha voluto fare chiarezza sul regime sanzionatorio, confermando che l‘omissione o il ritardo nella denuncia possono costare caro, con multe che partono da 1.290 euro e possono arrivare fino a 7.745 euro.
L’obbligo riguarda tutti, inclusi i datori di lavoro del settore agricolo, e scatta per infortuni la cui prognosi di guarigione supera i 3 giorni. Il termine per la denuncia è di due giorni da quando il datore di lavoro ne ha avuto notizia, e deve essere accompagnata dai riferimenti del certificato medico già trasmesso dal sanitario all’Inail.
Tale previsione è applicabile per una ampia serie di lavoratori del settore primario:
· lavoratori fissi o avventizi;
· proprietari, mezzadri, affittuari, loro coniugi e figli, anche naturali e adottivi, che prestano opera manuale abituale nelle rispettive imprese;
· sovrastanti ai lavori di aziende agricole, che prestino opera retribuita;
· soci di cooperative conduttrici di aziende agricole.
Fondamentale è il rispetto dei tempi. La denuncia va inviata entro due giorni dalla conoscenza dell’infortunio, salvo alcune eccezioni:
· Prolungamento della prognosi: se un infortunio inizialmente considerato lieve (prognosi entro tre giorni) si prolunga al quarto giorno, il termine per la denuncia decorre da quest’ultimo.
· Casi gravi: per gli infortuni mortali o a rischio di vita, la denuncia deve essere fatta entro sole ventiquattro ore.
La Circolare precisa inoltre che, in caso di giorni festivi, il termine slitta al primo giorno lavorativo successivo. Tuttavia, per chi lavora su cinque giorni, il sabato deve essere conteggiato come giorno feriale.
Per semplificare il processo, il servizio telematico dell’Inail è stato, poi, unificato sotto l’etichetta “Comunicazione/denuncia di infortunio”. Questo permetterà ai datori di lavoro di adempiere a due obblighi di legge con un unico servizio: la denuncia assicurativa e la comunicazione a fini statistici per il SINP (Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro), che raccoglie dati per la sicurezza sul lavoro.
L’Istituto sottolinea anche un altro aspetto importante: l’obbligo di denuncia scatta solo se c’è un certificato medico. Qualora il datore di lavoro venga a conoscenza dell’infortunio solo in seguito a una segnalazione dell’Inail stesso, il termine di due giorni decorrerà dalla data di ricezione della richiesta.
Il sistema sanzionatorio per i datori di lavoro che non denunciano correttamente gli infortuni è, come sempre, particolarmente rigido. In caso di denuncia omessa, tardiva o incompleta, si applica una sanzione amministrativa, come detto, che va da 1.290 a 7.745 euro. Tuttavia, la legge prevede un meccanismo di diffida obbligatoria. Se il datore di lavoro si mette in regola dopo la diffida, può pagare la sanzione ridotta al minimo, cioè 1.290 euro, estinguendo così il procedimento. Se non adempie alla diffida, il caso viene trasmesso all’Ispettorato territoriale del lavoro, che procede con l’ordinanza-ingiunzione per il recupero delle somme dovute.
Infine, è opportuno sottolineare come alcune responsabilità permangono in capo al lavoratore. Questo dovrà dare immediata notizia di qualsiasi infortunio al datore di lavoro. Se non ciò non avviene, rischia di non vedersi riconosciuta l’indennità per i giorni precedenti alla comunicazione.