A Cantiano il Cavallo del Catria torna a essere protagonista con un evento che unisce ambiente, cultura e tradizione. Nelle domeniche del 12 e 19 ottobre, Chiaserna ospiterà infatti anche quest’anno la Cantiano Fiera Cavalli, manifestazione storica dedicata all’unica razza equina autoctona marchigiana, giunta quest’anno alla sua 46^ edizione.
La fiera non vuole solo essere un’occasione di spettacolo, ma rappresenta soprattutto un momento concreto di tutela e promozione della specie, che per secoli ha caratterizzato il territorio del Monte Catria e le comunità locali.
Razza forte dalle origini antiche
Il Cavallo del Catria ha origini antiche, che risalgono all’anno Mille, quando già erano presenti allevamenti destinati alle cavallerie delle signorie e, più tardi, del Ducato d’Urbino. Nel tempo la razza ha beneficiato dell’apporto di altri ceppi selezionati come la Maremma grossetana, il Croato e il Franches Montaignes, fino a consolidare le caratteristiche che la rendono unica: forza, resistenza, piede sicuro e temperamento equilibrato. Sono qualità che ne hanno fatto, per secoli, un prezioso animale da lavoro nei trasporti e nei pascoli montani, mentre oggi si afferma anche come risorsa per turismo e sport equestre, ippoterapia e valorizzazione territoriale.
Valorizzazione tra Fiera, sport e turismo
La fiera si svolge nello scenario naturale delle cime più alte dell’Appennino marchigiano e permette ai visitatori di osservare e conoscere più di duecento esemplari, frutto del lavoro di allevatori che da generazioni custodiscono la razza. In questo contesto, le dimostrazioni equestri, le passeggiate a cavallo e le gare sportive si intrecciano con il racconto della storia, della genetica e della valorizzazione economica di un patrimonio che oggi conta circa 1.200 soggetti. Numeri che testimoniano come la combinazione tra tutela e promozione possa garantire la sopravvivenza e la crescita di una razza a rischio estinzione.
Una razza la cui storia parla di uomini e donne legati al loro territorio, di comunità che hanno saputo valorizzare il lavoro dei propri allevatori e di una tradizione che continua a vivere.
In un tempo in cui molte razze rischiano di scomparire, questa fiera vuole così dimostrare come la cura degli allevatori e la partecipazione della comunità possano fare la differenza, confermando il valore di una specie unica e la sua centralità nella storia e nell’economia locale.









