La legge n. 131/2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 19 settembre, ridefinisce i criteri di classificazione dei comuni montani e introduce nuove misure per favorirne il popolamento, per stimolare in tali territori gli investimenti locali ed il ritorno o la permanenza di giovani, professionisti e imprese. La legge prevede una serie di crediti d’imposta destinati a diversi soggetti tra i quali, in particolare, imprenditori agricoli e forestali, singoli o associati, comprese cooperative e consorzi, che potranno accedere a un credito d’imposta pari al 10% del valore degli investimenti effettuati tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2027.
Per i comuni montani con popolazione inferiore a 5.000 abitanti il beneficio sale al 20%. Gli incentivi saranno utilizzabili esclusivamente in compensazione e cumulabili con altre agevolazioni, entro il limite dei costi sostenuti. Altre particolari misure riguardano le piccole e microimprese avviate da giovani sotto i 41 anni che potranno beneficiare di un credito d’imposta pari alla differenza tra imposta ordinaria e imposta ridotta al 15%, fino a un massimo di 100mila euro per beneficiario, elevato a 150mila euro per comuni con minoranze linguistiche storiche.
L’agevolazione è valida per l’anno di avvio dell’attività e i due successivi e richiede lo svolgimento dell’attività per almeno otto mesi, anche non continuativi.
Di particolare interesse l’istituzione di un tax credit destinato alle persone fisiche che, dopo il 20 settembre 2025, acquistano o ristrutturano immobili situati nei comuni montani per destinarli ad abitazione principale, inclusi i fabbricati rurali a uso abitativo. Il beneficio riguarda soggetti sotto i 41 anni e non si applica ad abitazioni signorili o di pregio storico (categorie catastali A/1, A/8, A/9). L’agevolazione è commisurata agli interessi passivi del mutuo e può essere utilizzata per cinque anni consecutivi. Non è cumulabile con altri crediti d’imposta per lo stesso immobile.