Grano: trebbiatura in corso, alte le rese nelle Marche

A metà della raccolta positivi i risultati su peso specifico, altalenanti sulle proteine. Resta il problema del prezzo
Attualità
di Alberto Maria Alessandrini

È ormai entrata nel vivo la campagna di raccolta del grano nella nostra regione. Con circa il 50% dei campi già trebbiati sono molto buoni i dati fino ad ora emersi. Mediamente alte le rese ed ottimi i pesi specifici. Altalenanti sono i risultati in termini di proteine. La stagione meteorologica favorevole ed il bel tempo in fase di trebbiatura hanno senza dubbio aiutato, mentre restano molti timori per le quotazioni ancora troppo basse.

Lorenzo Mosci

È una stagione senza dubbio ottima, qualità eccellente e rese molto importanti” ricorda Lorenzo Mosci, agricoltore e contoterzista di Jesi. “Fino ad ora abbiamo raccolto nelle zone di Jesi, San Marcello e Monsano. Non possiamo lamentarci per quanto riguarda le produzioni con vasti appezzamenti che hanno stabilmente superato i 65 q.li per ettaro. Più articolato il discorso per quanto concerne le proteine. Siamo riusciti a mantenere alto anche il livello proteico, ma ad incidere molto è la tecnica colturale. Cinque concimazioni scaglionate a distanza di alcuni mesi: 18.46 alla semina, nitrato a dicembre e poi tre passaggi con l’urea”.

Non solo un contesto climatico favorevole, quindi, ma anche una tecnica agronomica ben rodata che ormai contraddistingue molti agricoltori marchigiani.

Risultati simili anche sulla costa dove Andrea Guzzini, direttore dell’azienda agricola Santa Casa di Loreto che si estende fra i comuni di Osimo, Castelfidardo, Recanati e Loreto, ha riscontrato numeri assimilabili. “Qualità da buona ad ottima, proteine da 12.5 a 14.5 e rese di circa 60 q.li/ettaro, in termini produttivi non possiamo lamentarci ma, ovviamente, molto dipenderà anche dalla valorizzazione del prodotto dal punto di vista del prezzo – sottolinea il direttore Guzzini -. Unica nota stonata una progressiva resistenza dell’loietto ai prodotti attualmente in commercio, alcuni campi iniziano a patire tale situazione, intaccando le rese” .

Una situazione globalmente positiva con alcune caratteristiche peculiari dell’annata in corso però: “Sono oltre 500 gli ettari di grano che la nostra azienda coltiva ogni anno – aggiunge Guzzini – e questa campagna non è stata assolutamente negativa anche se, rispetto al passato, i versanti litoranei non hanno risposto come sperato. Le zone costiere dove tradizionalmente si è sempre raccolto molto questa stagione hanno avuto rese leggermente inferiori rispetto ai versanti collinari.”.

alessandro-bettini
Alessandro Bettini

Circostanza simile notata anche da Alessandro Bettini, titolare dell’azienda agricola la Fenice che conduce circa 400 ettari di terreno fra Senigallia e Monte Marciano: “Ottimi pesi specifici, proteine buone ma rese più altalenanti con la fascia litoranea che, in questo 2025, ci ha premiato meno rispetto al passato, causa le cattive condizioni metereologiche e le incessanti piogge che hanno colpito proprio questa zona e che hanno condizionato negativamente le semini autunnali. Globalmente – sottolinea Bettini che è anche vicepresidente di Confagricoltura Ancona – sui quasi 200 ettari di grano seminati, di cui ancora la metà da raccogliere, si suppone tuttavia che la media produttiva resterà nella media storica, con picchi, però, anche molto distanti fra loro.”

 

Francesco Vitali

Moderato ottimismo anche da parte di Francesco Vitali che conduce l’azienda di famiglia tra Ostra e Belvedere. “Il tempo ci sta aiutando, siamo ormai in dirittura di arrivo e le condizioni climatiche ci hanno concesso una trebbiatura senza inconvenienti – sottolinea Vitali –. Su circa 65 ettari di grano raccolti la media si assesterà intorno ai 60 q.li con sporadiche punte che hanno superato i 75. Gli agricoltori che hanno coltivato bene e con tecnica in un’annata come questa riusciranno a portare a casa un buon risultato in termini di produzioni ma a preoccuparci sono i prezzi di listino usciti sino ad ora”.

Un timore comune a molti, questo, soprattutto in virtù delle prime quotazioni del mercato di Bologna che ha visto una grande frammentazione delle voci. “Le variazioni di listino sono preoccupanti e le caratteristiche richieste dai mulini per riconoscere il grano come prima voce certamente non ci aiuteranno” conclude Vitali.

Andrea Pettinari

Timori per i prezzi, al momento ancora troppo bassi, anche da parte di Andrea Pettinari, agronomo dell’azienda Costa di Macerata e presidente provinciale di Confagricoltura, il quale conferma, però, anche il buon andamento della campagna.

“Quest’anno stiamo raccogliendo circa 250 ettari di grano duro aziendale – spiega – e la trebbiatura è quasi terminata. Le produzioni, mediamente, hanno superato i 60 q.li per ettaro mentre in tema di proteine non abbiamo assistito a picchi particolari. Risultati globalmente buoni che, speriamo, possano trovare un’adeguata remunerazione. Il grano duro si conferma la coltura regina delle nostre zone ed il livello tecnico che hanno raggiunto i nostri agricoltori è notevole, a mancare, spesso, è una valorizzazione commisurata al lavoro e alle risorse investite”

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