Verso le semine di grano duro: ecco le varietà più richieste

Nonostante i prezzi non entusiasmanti, resta il seminativo di riferimento per le Marche. Procedono spedite le lavorazioni di preparazione dei terreni
Economia

Non partirà di certo con i migliori auspici l’imminente stagione di semina di cereali per la prossima annata agraria. Se, infatti, le buone produzioni raccolte la scorsa estate avevano fatto ben sperare gli agricoltori marchigiani, le successive modeste quotazioni hanno letteralmente ribaltato la situazione. I prezzi ancora troppo bassi e le difficoltà nel far quadrare i bilanci aziendali non aiutano di certo nella fase di programmazione delle prossime semine.

Segnali che potrebbero sembrare tutt’altro che incoraggianti, soprattutto per la futura produzione di grano duro marchigiano, vera coltura regina delle nostre campagne. Ma nonostante ciò, già solo osservando le operazioni in campo effettuate nelle ultime settimane, quella che si mostra è una situazione all’apparenza in continuità con gli scorsi anni. Notevoli le superfici già lavorate ed arate, pronte per essere poi affinate in previsione delle semine di grano, orzo o cereali minori. Operazioni che procedono spedite anche a riprova del ruolo centrale che questa tipologia di coltura rappresenta per l’intero comparto agricolo marchigiano.

Nonostante i prezzi tutt’altro che entusiasmanti, infatti, soprattutto il grano duro continua ad essere un elemento imprescindibile per il settore e, non potendo controllare il fenomeno prezzi, resta fondamentale la capacità dell’agricoltore di realizzare rese alte e di qualità.

Un obiettivo che passa, in primo luogo, dalla scelta della varietà da seminare ed è proprio in questo settore che negli ultimi anni si è assistito alle maggiori evoluzioni.

granoduro“La passata campagna non ha di certo aiutato, con i prezzi, i nostri agricoltori e le prenotazioni delle varietà da seminare i prossimi mesi sono ancora nella fase iniziale – ricorda a tal proposito Stefano Biagetti, agronomo del Consorzio Agrario di Ancona ma è evidente come nelle nostre zone si stanno consolidando sempre più specifiche tipologie di prodotto. Un primo aspetto è caratterizzato dalla commerciabilità del raccolto, ed in questo caso vi sono varietà particolarmente apprezzate da mulini e pastifici come l’Achille, grano duro noto per l’alto contenuto proteico e l’ottima versatilità per la trasformazione in pasta. Oltre a questo sempre più diffusi sono il Fuego o l’Ariosto spesso scelti per la loro capacità di garantire buone rese anche in condizioni climatiche non sempre favorevoli. Sulla stessa linea anche l’Antalis, varietà che sta dando da anni prova di buona resistenza soprattutto all’allattamento senza sacrificare le rese.”

Delle stagioni sempre più variabili, lunghi periodi di siccità affiancati a precipitazioni intense, gelate spesso ritardate sono questioni con le quali ogni agricoltore è costretto a scontrarsi ed in questo anche la ricerca tecnica negli ultimi anni ha fatto progressi importanti.

“È innegabile come le varietà maggiormente seminate oggi – aggiunge a tal proposito Biagetti- solo fino ad 15/20 anni fa erano quasi sconosciute. Grani come l’Iride, il Claudio o l’Appio, un tempo molto in voga anche da noi, sono oggi di rado coltivati nelle nostre zone, resistendo ancora nelle aree dell’Italia Meridionale. “

Tags: Grano duro, in evidenza, semine

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