E’ stato prorogato il termine ultimo per la presentazione della domanda Pac, un passaggio obbligato ed inevitabile visto i ben noti problemi connessi a tale procedura. Il Ministero dell’Agricoltura, infatti, si è trovato costretto a fissare una la scadenza per la presentazione delle domande al 16 giugno 2025, in sostituzione della data precedentemente stabilita (15 maggio).
Un rinvio che, al di là di alcuni annunci o percezioni, ha assunto un carattere tutt’altro che di straordinarietà vista la complessità che le procedure introdotte lo scorso anno per presentare la domanda unificata hanno comportato.

“I centri di assistenza agricola si trovano nella medesima situazione dello scorso anno – ricorda il vicepresidente di Confagricoltura Ancona Alessandro Bettini – quando era stato, fin da subito, evidente come gli ulteriori adempimenti imposti ad agricoltori e tecnici avrebbero rallentato di molto la procedura. Il nuovo Piano Colturale Grafico, che indica la destinazione d’uso del suolo delle singole parcelle di terreno, non di rado necessita di interventi correttivi da parte del tecnico addetto alla compilazione. Questo non fa che aggiungere complessità ad una procedura già di per sé molto articolata”.
Una proroga, dunque, che si inserisce sul solco di quanto già concesso nel 2024 così da evitare il rischio di errori e disguidi nella gestione delle pratiche. Notizia sicuramente positiva se vista in quest’ottica ma che lascia più di un dubbio circa la reale capacità da parte del Ministero di comprendere appieno cosa significhi “semplificare”. Nell’era dell’intelligenza artificiale e di google maps, infatti, resta ancora abbastanza ostico da comprendere come sia possibile dover condannare i tecnici dei Caa, e gli agricoltori da loro assistiti, a sessioni estenuanti per la corretta compilazione della domanda Pac aziendale. La tanto sbandierata digitalizzazione, al momento, sembrerebbe aver creato più disguidi e costi rispetto ai benefici paventati.
Oltre alla proroga, infine, il decreto stabilisce anche che le domande e le modifiche presentate oltre l’11 luglio 2025 saranno considerate irricevibili, e non verranno quindi accettate.