Ha un’anima marchigiana il progetto Seafennel4med, volto allo sviluppo di sistemi biologici e sostenibili per la coltivazione del finocchio marino (Crithmum maritimum L.) pianta antica e resistente, conosciuta anche con il termine paccasassi, considerata strategica per affrontare le sfide ambientali e climatiche dell’area mediterranea.
Ha coordinarlo è stata infatti l’Università Politecnica delle Marche che ha guidato un pool di soggetti di ricerca italiani ed internazionali. Sostenuto da un contributo di quasi un milione di euro, il progetto si è concretizzato, evidenziano i protagonisti dell’iniziativa, con la realizzazione di modelli colturali all’avanguardia pensati per aumentare l’agrobiodiversità; migliorare la redditività delle piccole aziende agricole; promuovere un’economia circolare; rafforzare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici nel bacino mediterraneo.
Oggi il finocchio marino è infatti per lo più considerato un’erba spontanea, che cresce a mo’ di cespuglio ricco di foglioline grigio-verdi, carnose e lanceolate, con fiori a ombrello di colore bianco-giallastro che fioriscono proprio nel periodo estivo, da luglio a settembre. Cresce in maniera del tutto indisturbata lungo le coste europee, specialmente in Italia. Riesce a ramificare lungo gli scogli o sulle dune sabbiose, superando ogni tipo di avversità naturale. Per questo motivo viene anche chiamato paccasassi ,proprio per la capacità delle sue radici di fendere gli scogli alla ricerca di acqua.
Tra la gente di mare è ben conosciuto perché ha da sempre costituito una ricca fonte di vitamina C, al punto che i marinai dei secoli scorsi erano soliti consumarlo frequentemente per evitare lo scorbuto.
Renderlo una specie coltivabile in maniera uniforme e capace pertanto di generare reddito alle imprese agricole era una sfida estremamente interessante.
I risultati principali
Questi i risultati principali raggiunti dopo 36 mesi di intenso lavoro del gruppo di ricerca:
- Selezione di “Ecotipi Resilienti”: varietà a elevata tolleranza a siccità e salinità, perfettamente adatte ai terreni mediterranei.
- Coltivazione biologica e sostenibile: sistemi innovativi che aumentano la resa minimizzando l’impatto ambientale.
- Prodotti alimentari biologici innovativi: in linea con la crescente domanda di alimenti naturali e salutari.
- Economia circolare: riutilizzo dei sottoprodotti agricoli come materiali nutraceutici e ammendanti per il suolo.
- Valutazione d’impatto completa: assessment economico, sociale e ambientale con ricadute concrete sulla sostenibilità delle filiere.
- Disseminazione capillare: coinvolgimento attivo di agricoltori, ricercatori, imprese e decision maker a livello locale e internazionale.
Prospettive future
Seafennel4med lascia in eredità un solido know-how e una rete di collaborazioni in grado di promuovere il finocchio marino come modello di resilienza e innovazione agroecologica nel Mediterraneo. Il progetto contribuisce concretamente alla strategia europea di contrasto all’inquinamento zero e offre nuove opportunità per sostenere il reddito e la stabilità produttiva delle comunità agricole che affrontano stress climatici.