Aperto il bando da 19,5 milioni a sostegno dell’agricoltura integrata

Domande entro metà maggio: un'opportunità per le ortive, meno per i seminativi estensivi a pieno campo
Economia
di Alberto Maria Alessandrini

È stato recentemente aperto il bando regionale a sostegno dell’agricoltura integrata, nell’ambito dell’interventi Sra01 dello Sviluppo Rurale Marche. Come noto tali, sistemi di produzione agricola hanno come obiettivo quello di minimizzare l’impatto ambientale attraverso l’uso combinato sia di pratiche agricole sostenibili che di prodotti fitosanitari, quando strettamente necessario. Le sostanze chimiche di sintesi vedono, quindi, un uso minore rispetto all’agricoltura convenzionale, pur restando ammessi a differenza delle pratiche biologiche. Una via mediana che vorrebbe evitare un abuso di prodotti chimici per la protezione delle piante senza, però, rinunciare completamente all’apporto della scienza e della tecnica in caso di emergenze colturali.

Obiettivo della misura, per la quale sono stati stanziati 19,5 milioni di euro, è quello di sostenere le produzioni agricole integrate che vengono certificate dal Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata (Sqnpi). Chi vorrà accedere ai contributi dovrà impegnarsi a seguire i disciplinari di produzione integrata regionali (redatti in collaborazione con l’agenzia Amap) per 5 anni, su una superficie minima aziendale di almeno 3 ettari interamente siti all’interno dei confini marchigiani.

Nello specifico il bando offre un contributo ad ettaro per i seminativi e le colture orticole, mentre per altre tipologie di colture i contributi sono riservati alle aziende che operano nell’ambito di un Accordo Agroambientale d’Area.

Le domande dovranno essere inviate entro il 15 maggio 2025 sull’apposito portale on-line. I contributi annuali sono di 110 euro ad ettaro per i seminativi, 150 euro per le ortive da industria e le barbabietole da zucchero e 250 euro ad ettaro per le ortive ( nel caso in cui le domande dovessero essere superiori alle risorse stanziate le cifre potranno essere ridotte proporzionalmente fino al 40%).

Tali aiuti saranno, inoltre, cumulabili con quelli previsti per la tutela delle risorse genetiche e con quelli previsti da altri eco schemi (Ecoschema 2 per l’inerbimento delle colture arboree, Ecoschema 3 per gli oliveti di pregio paesaggistico ed Ecoschema 4 per gli avvicendamenti foraggeri).

Un’opportunità senza dubbio da valutare, soprattutto per colture ad alto valore aggiunto come le ortive in cui, spesso, i disciplinari richiesti dalla grande distribuzione impongono ai produttori limiti simili a quelli previsti dal bando.
Resta più di qualche dubbio, invece, circa la reale utilità di tali fondi per i seminativi estensivi a pieno campo dove i vincoli imposti dai disciplinari regionali, sempre più spesso, mettono l’agricoltore di fronte ad una scelta: produrre di più e meglio oppure rinunciarvi per ottenere qualche centinaia di euro di più ad ettaro.

Tags: agricoltura integrata, in evidenza

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