Alleanza tra agricoltura e turismo per il brand Marche

I risultati di una ricerca evidenziano un potenziale altissimo
Economia

Un’alleanza agricoltura e turismo per promuovere le produzioni tipiche delle Marche e favorire l’incoming di visitatori alla ricerca non solo del mare, ma anche dei piccoli borghi, delle città d’arte e di uno stile di vita di qualità, rilassato, dall’alto valore sociale. È l’obiettivo emerso nel corso del convegno organizzato oggi a Vinitaly nello stand della Regione Marche sul tema “L’enoturismo delle Marche: la nuova sfida per la nostra regione”, alla presenza di numerosi Sindaci, per potenziare un turismo di alto livello e ampliare l’offerta puntando sull’agricoltura e l’agroalimentare e creando una rete in grado di attrarre visitatori e, parallelamente, sostenere le esportazioni.
In quest’ottica, spiega Magda Antonioli Corigliano dell’Università Bocconi di Milano, che ha condotto una ricerca apposita, “l’enoturismo, la promozione di una logica di filiera, la qualità dei servizi, una maggiore sinergia fra pubblico e privato da concretizzare attraverso la formazione, una spinta verso la digitalizzazione e la creazione di una rete di prodotti, possono rappresentare una leva per rilanciare un turismo che già oggi incontra un giudizio positivo per esperienza e servizi fruiti”.
“L’obiettivo è quello di andare verso una valorizzazione dell’intero territorio rurale e non solo delle singole produzioni – ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini – e la legge sull’enoturismo varata dalla Regione Marche promuove i criteri di professionalità e offre nuove opportunità di crescita al settore food & wine”.
Fondamentale, per sostenere una nuova valorizzazione del territorio e delle cantine, la collaborazione fra privati e pubblica amministrazione”, come ha ricordato la dirigente del settore Agricoltura, Francesca Severini.
L’agricoltura nelle Marche rappresenta circa la metà del territorio regionale e il 12% del Pil (contro una media del 7%, fonte: Distretto Food Brand Marche, anno 2021), con una forte vocazione al biologico.
“Cibo e vino – ha aggiunto la professoressa Antonioli Corigliano – rappresentano un driver di scelta per un numero sempre maggiore di consumatori, una componente trasversale in ogni viaggio, che si stima incida tra un quarto e un terzo sul budget di ogni turista, a cui spesso si aggiungono prodotti tipici acquistati o ri-acquistati sul territorio. Cibo e vino, al pari di arte, architettura, musica, poesia, cultura, sono asset intangibili di prim’ordine, ambasciatori del cosiddetto Italian way of living”.
La ricerca ha messo in evidenza che il brand Marche è associato in primo luogo associato al mare e alle località balneari, ma anche ai borghi e le città d’arte. Il potenziale di crescita è altissimo, in particolare nel settore agroalimentare. La conferma viene dall’indagine condotta su un’estrazione di oltre 37.700 post su Instagram (dei quali oltre 22.400 legati alle località e oltre 15.200 focalizzati sull’enogastronomia delle Marche). “Dalle analisi effettuate su dati The Data Appeal – riporta la ricerca – non emerge una correlazione diretta tra gli argomenti più discussi dai viaggiatori sulla destinazione e le produzioni tipiche tutelate da Food Brand Marche.

 

Tags: brand Marche, enoturismo, in evidenza

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