Controllo piccioni, richieste accolte solo in parte

Contro i danni alle produzioni agricole marchigiane, in particolare il girasole
Attualità
di Alberto Maria Alessandrini

Quella dei danni provocati alle colture dal proliferare incontrollato di piccioni è una tematica nota e mai completamente risolta. Nel Rapporto faunistico della Regione Marche, in fatto di danni, sono secondi solo ai cinghiali. Una criticità che diventa una vera e propria piaga nel caso dei girasoli, coltura già profondamente colpita dai recenti divieti all’utilizzo di geo disinfestati.
A tal proposito una recente delibera di Giunta regionale ha stabilito importanti novità. In primo luogo, è stato ampliato il numero di operatori abilitati al controllo autorizzati ad allontanare i nocivi. Questi non dovranno essere più uno per campo (indipendentemente dalle dimensioni dell’appezzamento) ma uno ogni dieci ettari. Ciò renderà più facile il controllo degli animali soprattutto nelle coltivazioni di maggiore esenzione. In secondo luogo, il medesimo decreto ha poi definito le modalità con le quali i titolari di licenza di caccia (proprietari del fondo in primis) dovranno formarsi per poter intervenire nell’abbattimento dei piccioni. Il corso in questione avrà una durata di 3 ore.
Soddisfatto il vicepresidente di Confagricoltura Ancona, Alessandro Bettini, che ha seguito l’iter di formazione del decreto. In particolare, in merito all’accoglimento della richiesta, avanzata dalla stessa associazione, di aumentare il numero di operatori che potranno essere presenti in contemporanea nelle operazioni di controllo degli animali.
Resta il problema della poca organizzazione di tali squadre. Il contenimento del numero dei piccioni non può, secondo Bettini, essere un’attività demandata a dei volontari (pur debitamente formati), ma dovrebbe essere strutturata in maniera più scientifica e professionale. Questo soprattutto per garantire la tempestività dell’intervento.

Tags: in evidenza, piccioni

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