Fondo innovazione ISMEA: ecco i primi chiarimenti sul bando

Disponibili 75 milioni di euro all'anno per il prossimo triennio
Economia
di Francesco Cherubini
di Ludovico Messi
Confagricoltura Marche

Il decreto del 9 agosto 2023 prevede la destinazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 volti a sostenere progetti d’innovazione nel settore agricolo attraverso contributi a fondo perduto che possono raggiungere anche il 100% delle spese sostenute.

Tale strumento, che ha suscitato un significativo entusiasmo fra gli operatori del settore, ha l’obiettivo di alleviare i costi degli investimenti specialmente per l’acquisto di macchine e attrezzature agricole. Tuttavia, al momento, i dettagli e le specifiche tecniche relative a questa opportunità rimangono in parte ancora avvolte nel mistero. Fra le poche notizie certe il fatto che l’attuazione del fondo passerà attraverso una procedura a sportello attivata dal soggetto gestore – ISMEA – che dovrebbe presumibilmente avviare il bando fra la fine del mese di ottobre e l’inizio di novembre.

I beneficiari, che si ricorda essere le PMI agricole e agromeccaniche, potranno quindi cominciare a sostenere gli investimenti dopo la presentazione delle domande la cui “graduatoria” non passerà attraverso dei criteri di attribuzione di un punteggio, ma verrà esaminata da ISMEA secondo il semplice ordine cronologico di presentazione delle domande. Procedura, questa, che creerà non pochi malumori.

L’effettivo contributo a fondo perduto del bando innovazione passa attraverso una serie di passaggi di calcolo di percentuali che, sovrapponendosi l’una con l’altra, provocano non poche confusioni.

Innanzitutto, è bene ricordare che per partecipare al bando innovazione, la spesa sostenuta deve rientrare nel range fra i 70.000 e i 500.000 euro; questo valore rientra come il valore delle “spese ammissibili”. Una volta determinate le spese ammissibili, si passa a definire il “massimale di aiuto” che varia a seconda che si tratti di un giovane agricoltore o meno (ricevendo una percentuale di aiuto diversa sulla base delle “spese ammissibili” sostenute). L’intensità massima di aiuto passa dall’80% dei giovani agricoltori fino al 65% per imprenditori la cui età sia superiore ai 40 anni.

Ricordiamo che gli aiuti concessi possono essere cumulati con altri aiuti di Stato, compresi gli aiuti «de minimis» e i pagamenti diretti percepiti dall’imprenditore agricolo.

Esempio: se una PMI agricola condotta da un imprenditore di 35 anni ha sostenuto una spesa di € 100.000, il suo massimale di aiuto soggetto a contributo sarà pari all’80% (giovane agricoltore) delle spese ammissibili (€ 100.000€) e quindi di € 80.000.
Il contributo verrà quindi definito sull’intensità massima di aiuto precedentemente calcolata e sarà inversamente proporzionale al suo valore, passando da un massimo di 75% (100% per le imprese agromeccaniche) fino ad un minimo di 45% (70% per le imprese agromeccaniche);
Continuando l’esempio precedente, la PMI agricola condotta dal giovane imprenditore avrà un’intensità massima di aiuto pari a € 80.000 concedendogli un contributo a fondo perduto del 75% e cioè € 60.000.

La seguente tabella definisce l’intensità di aiuto rispettivamente per le PMI agricole e agromeccaniche:

Ulteriore aspetto noto è che i beni agevolabili ammissibili al pagamento devono essere nuovi di fabbrica e possono comprendere macchine motrici e operatici dotati di strumenti tecnologici innovativi (es. sistema ISOBUS) utilizzati per le attività agricole, macchine mobili non stradali per l’agricoltura e la zootecnia e le macchine ed attrezzature per il settore zootecnico.

Tags: Bando Ismea, in evidenza, Ludovico Messi

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