Giovani agricoltori e donne, ecco il nuovo bando Ismea

Mutui e contributi a chi subentra o amplia l'impresa agricola
Economia
di Alberto Maria Alessandrini

È stato finalmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 14 aprile il Decreto del 23 febbraio 2024 finalizzato a favorire il ricambio generazionale in agricoltura ed ampliare le aziende agricole esistenti condotte da giovani o donne. La misura verrà gestita direttamente da Ismea attraverso lo strumento “Più Impresa” ed è dedicata sia a quei soggetti (giovani o donne) che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola sia a chi, già attivo in agricoltura, abbia intenzione di ampliare la propria realtà imprenditoriale. Particolarmente interessante la soglia massima di investimento ammessa pari a 1,5 milioni di euro.

I requisiti richiesti

Nello specifico potranno accedervi aziende i cui titolari siano ragazzi di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti oppure donne che risultino già possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto.

Diversi poi i requisiti a seconda che si tratti di subentro in un’attività già esistente oppure se ci si trovi in presenza di ampliamento:
In caso di subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; in caso di società la maggioranza delle quote di partecipazione in capo ai giovani ovvero donne, ove non presente, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni;
In caso di ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.

L’aiuto che viene concesso

Come sopra ricordato, il tetto massimo per gli investimenti è fissato in euro 1.500.000 (Iva esclusa). L’aiuto si tradurrà poi sia nella concessione di mutui agevolati, a tasso zero, per un importo non superiore al 60% delle spese ammissibili sia in contributi a fondo perduto, per un importo non superiore al 35% delle spese ammissibili. L’impresa beneficiaria dovrà comunque fornire garanzie di valore pari al 100% del mutuo agevolato concesso, anche acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare, per una durata almeno pari a quella del periodo previsto dal mutuo. Risultano ammissibili quali garanzie sia l’ipoteca di primo grado su beni oggetto di finanziamento, oppure su altri beni del soggetto beneficiario o di terzi; sia la fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta.

Gli obiettivi previsti

Una dotazione finanziaria importante che potrebbe garantire investimenti rilevanti, soprattutto in considerazione della giovane età dei beneficiari. Non solo acquisto di terreni ma anche ristrutturazioni aziendali, costruzione od ampliamenti di fabbricati. Progetti che dovranno, però, perseguire uno dei seguenti obiettivi:
miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola. mediante una riduzione dei costi di produzione o il miglioramento e la riconversione della produzione;
miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali;
realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione della agricoltura;
contributo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici;
contributo alla bioeconomia circolare sostenibile e promozione dello sviluppo sostenibile e di un’efficiente gestione delle risorse naturali (acqua, suolo, aria);
contributo ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità.

Ulteriore obbligo quello assicurativo, che ricadrà sui soggetti beneficiari i quali saranno a stipulare idonee polizze assicurative (a favore di Ismea) sui beni oggetto di finanziamento.

Una misura che potrebbe senza dubbio rappresentare un’occasione interessante per molte realtà italiane e marchigiane. Secondo i dati del censimento dell’agricoltura del 2022 realizzato dall’Istat, infatti, la percentuale di giovani che hanno rilevato una azienda da un familiare o da un parente nelle Marche si attesta intorno al 9%, mentre tra le nuove aziende, solo il 13% è stata aperta da persone di non più di 40 anni di età.

Per tutte le istruzioni applicative clicca qui.

 

Tags: Bando giovani, Imprenditoria femminile, in evidenza, Ismea, Più Impresa

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