Grano duro: più semine (ma in ritardo) nelle Marche

Pettinari: "Il ristoppio ottima opportunità, non appetibili le colture da rinnovo"
Attualità
di Giorgia Clementi

Aumentano le semine di grano duro nelle Marche, ma non quanto ci si poteva aspettare, complice le piogge che tra novembre e dicembre hanno da un lato rallentato le operazioni, dall’altro disincentivato questa coltura per altre.

Normalmente le semine si concludono tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre,” spiega infatti Stefano Biagetti, tecnico del Consorzio Agrario di Ancona. “Quest’anno, però, si è arrivati a metà gennaio per completare il lavoro”. Le aspettative per il raccolto, dunque, dovranno tener conto di questo ritardo. “Per i grani seminati a dicembre e gennaio, quindi in un periodo non ottimale per le semine – spiega – bisognerà così fare più attenzione alle tecniche di concimazione e diserbo per raggiungere una produzione più ottimale possibile“.

Le semine, ad ogni modo, sono aumentate rispetto allo scorso anno, come conferma il presidente di Confagricoltura Macerata, Andrea Pettinari.

Andrea Pettinari

“A partire da quest’anno – spiega l’esponente di Confagricoltura – vi è la possibilità del ristoppio, vale a dire seminare nuovamente grano su terreni dove era stato già raccolto, grazie alla deroga della Regione Marche a fronte della richiesta della nostra associazione. Questo è stato un incentivo in più per le aziende agricole, che va di pari passo con altri fattori. Innanzitutto la non appetibilità delle altre colture da rinnovo: per il girasole vi sono i problemi legati ai danni degli animali selvatici, alla stanchezza dei terreni, oltre che alla problematica dei prezzi. Stesso discorso per le barbabietole che hanno registrato un taglio dei prezzi e delle foraggere con la crisi del fieno. Il prezzo del grano, viceversa, non è crollato, ancorché non è tornato ai livelli del 2022-2023 ed è comunque una garanzia perché è un prodotto che ha mercato. Va aggiunto, inoltre, che le nostre aziende agricole hanno raggiunto elevati standard nella gestione di questo cereale, che diventa quindi sempre più punto di riferimento dell’agricoltura regionale. Proprio per questo sarebbe importante che la Regione Marche incentivasse maggiormente le filiere del grano duro, tenuto conto che qualche grande industria si è defilata e vi sono dunque nuovi scenari su cui operare per sostenere questa produzione”.

Completate, dunque, in ritardo le semine, l’attenzione degli agricoltori marchigiani è concentrata sulle prime lavorazioni da fare sul campo. “In questo momento – ricorda Biagetti – è importante procedere con la concimazione, essenziale per favorire lo sviluppo del grano ed eventualmente, anche il rullatura può essere un’operazione utile per favorire l’accrescimento.”

Oltre al grano, si sono appena concluse anche le semine del pisello e del favino ad uso zootecnico. Parallelamente, si sta procedendo anche con le potature nei vigneti.

In corso anche alcune lavorazioni sugli alberi da frutto che generalmente, in questo periodo, vengono trattati con olio bianco e rame per contrastare insetti, deposizione di uova ed i funghi che tendono ad attaccare i tronchi, conclude Biagetti.

Tags: Andrea Pettinari, Grano, in evidenza, potatura vite, semine, Stefano Biagetti

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