Alla vigilia della stagione di raccolta 2025 salgono le aspettative, e le speranze, degli agricoltori marchigiani. Il grano duro, infatti, è ancora la coltura regina di questo territorio, una materia prima sulla quale si basa la maggioranza dei bilanci aziendali regionali ma che, purtroppo, non sta fornendo le garanzie sperate in termini di valorizzazione. In attesa di conoscere quali saranno le rese, ed i prezzi, del nuovo raccolto può essere utile scoprire i primi segnali provenienti da quelle zone dello stivale dove le trebbie sono già in campo.
È partita da qualche settimana la trebbiatura in Sicilia, dove complice una primavera più piovosa del solito le rese sono tutt’altro che negative. In ampie zone dell’isola, infatti, non sono rari i casi di produzioni ben sopra i 40 q.li per ettaro. Numeri importanti per delle provincie abituate a non superare (di frequente) i 20 q.li. soprattutto nelle aree più interne e siccitose. Raccolti buoni accompagnati da una qualità altalenante del prodotto. Pesi specifici accettabili ma, soprattutto, proteine che arrivano a superare non di rado i valori storicamente diffusi in quelle aree. Non solo 10,5 ma punte di 13/14 punti percentuali.

Leggermente diversa la situazione in Puglia, regione che con il suo tavoliere rappresenta una delle casseforti principali di grano per il paese. Qui le rese non sono entusiasmanti ed i numeri non sembrerebbero, al momento, lasciare presagire un’ottima annata. Le procedure di raccolta sono ancora all’inizio e gli ettari da coprire ancora molti. Dai primi dati, però, sembrerebbe che una stagione meteorologica più complessa rispetto al resto d’Italia abbia influito negativamente nella coltivazione. Piogge rare quando necessarie ed abbondanti al momento sbagliato non hanno permesso una buona crescita del prodotto e le produzioni saranno ben lontane da stagioni record (25/30q.li).
Non resta che attendere, dunque, l’ingresso in campo delle mietitrebbie anche nelle Marche. Qui al momento il frumento si presenta in buono stato, pur con una certa abbondanza di loietto ed infestanti a causa delle forti piogge primaverili. La stabilità metereologica delle ultime settimane, però, sta permettendo una buona maturazione della spiga. Prospettive moderatamente ottimistiche che potranno essere confermate o meno solo fra qualche settimana.
A livello nazionale si prospetterebbe, comunque, una stagione con buone produzioni diffuse in maniera (relativamente uniforme) lungo tutto lo stivale. A preoccupare sono i prezzi, al momento troppo bassi per remunerare adeguatamente l’agricoltore ma sui quali molto è ancora da decidere. I fattori in gioco sono molti ed i paesi coinvolti numerosi. Non solo Italia e Canada, ma anche Messico, Stati Uniti e paesi dell’est… Non sono previsti, al momento, sbalzi in termini produttivi, mentre la situazione geopolitica internazionale incandescente potrebbe influire non poco. Con buona pace dei nostri agricoltori locali costretti a subire un mercato sempre più incomprensibile.