È sfumata l’attesa proroga all’obbligo assicurativo sui trattori che non transitano su aree pubbliche e su quelli praticamente sempre fermi – imposto dall’Unione Europea e recepito dall’Italia – richiesta da differenti associazioni di categoria al fine di poter rendere meno drastica l’applicazione della nuova normativa. Tale imposizione, introdotta dal D.Lgs. n. 184/20, ha fin da subito mostrato anche evidenti difficoltà operative nella sua applicazione tanto da aver fatto sorgere la richiesta di uno slittamento della sua entrata in vigore almeno di qualche mese sfruttando l’occasione del decreto milleproroghe.
Sfumata tale possibilità, non solo ci si trova ora di fronte ad un nuovo ed ulteriore balzello ai danni di imprese e cittadini ma, tutto questo, farà sorgere anche non pochi dubbi sul suo effettivo campo di applicazione nonché sulle modalità con le quali potranno effettuarsi i controlli. Si dubita fortemente che forze dell’ordine o polizia locale possano iniziare a perquisire case, garage o capannoni alla ricerca del mezzo in disuso ma non assicurato.
Fra le questioni sollevate, inoltre, anche la mancanza sul mercato di strumenti assicurativi adeguati e con costi che siano accessibili. Del resto si tratterà di dover stipulare delle polizze su dei veicoli che non circolano nemmeno su strade o su aree pubbliche o che per la maggioranza del tempo vengono custoditi fermi in un garage (vecchi trattori, mezzi fuoristrada, macchine operatrici, etc.) Situazioni in cui trovarsi obbligati a pagare un Rca con gli stessi costi di mezzi quotidianamente utilizzati su strada, oltre che insostenibile economicamente sarebbe addirittura un paradosso. A tal proposito l’IVASS – Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni si sta muovendo per la creazione di coperture “a consumo” con un’indicazione esplicita del rischio statico. Soluzione che, se recepita sul piano normativo, dovrebbe prevedere l’obbligo per gli istituti assicurativi di offrire tipologie di prodotti per venire incontro alle esigenze della clientela su tutti quei mezzi a utilizzo non continuativo.
Indipendentemente dal fatto che tale richiesta venga recepita o meno, al momento resta l’amara presa d’atto che quando ci si trova di fronte all’imposizione di un obbligo ai danni di cittadini, agricoltori ed imprese, la macchina governativa si dimostra sempre ferma nel tirare dritto, mentre quando si dovrebbero prevedere correttivi a tutela delle stesse categorie, la medesima fermezza si attenua. Tale nuova normativa, piaccia o meno, creerà un aumento notevole di introiti per le compagnie assicurative sulle quali, forse, non sarebbe poi così difficile intervenire per calmierare i prezzi…
Del resto, ancor prima della formale adozione del provvedimento, numerose sono già state le segnalazioni riguardanti compagnie assicurative intente a caldeggiare la vendita di nuove polizze per qualsiasi tipo di mezzo, inclusi muletti e carelli elevatori. E proprio a riguardo è anche opportuno ricordare che il nuovo obbligo si applica ai veicoli utilizzati come “mezzo di trasporto” (e purtroppo anche i trattori rientrano in tale categoria) e non ai “mezzi di movimentazione” (art. 56 lettera c) del Codice della Strada).
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