Imprese agricole del pesarese di fronte allo spettro siccità

Piogge scarsissime, la portata del fiume Metauro ai minimi
Attualità
di Veronique Angeletti

Il pesarese a rischio siccità. Preoccupa e molto la cronica mancanza di piogge e di neve. Preoccupa per la popolazione e, ovviamente, anche per l’agricoltura. Pertanto, Aset e Marche Multiservizi lanciano un appello e chiedono ai sindaci dell’Aato1 di riunirsi per definire un piano di interventi da inserire prima nella programmazione della Provincia, poi della Regione che sarà sottoposta al Commissario Straordinario per la siccità.

A fare scattare la richiesta sono i dati dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale che preannunciano un’estate complicata prima di tutto proprio per l’agricoltura ma anche per la fornitura di acqua idropotabile ai cittadini. Un grave problema di cui si discuterà nella Conferenza Istituzionale Permanente del 6 marzo e in quella operativa del 29 febbraio. Nell’ultimo report della direzione ambiente della Regione Marche risulta non solo che le piogge di dicembre – sotto la media – hanno determinato la riduzione delle portate rispetto a quelle di novembre che già erano inferiori alla media, ma che le portate medie mensili a dicembre sono sotto la media e più vicine a quelle minime.

«Siamo in emergenza dal 2017 – entra nel merito l’avv. Paolo Reginelli, Presidente e Ad di Aset – e dai dati emerge che il fiume Metauro, la principale fonte di approvvigionamento di acqua potabile della nostra provincia, ha, per il momento, oltre il deflusso minimo vitale – 148 milioni di metri cubi per la salvaguardia delle caratteristiche fisiche e della biodiversità del corso d’acqua – disponibile solo 69 milioni di metri cubi. Considerando – precisa – che nel 2017 potevamo contare nello stesso periodo su 150 milioni di metri cubi, è palese quanto sia critica la situazione».

I vertici Aset inoltre temono il rischio del cuneo salino. Il fenomeno provocato dalla ridotta portata del fiume che lascia spazio e fa che l’acqua salata del mare riesca a farsi strada nella falda acquifera dell’entroterra.

L’assemblea sarà per i sindaci del pesarese l’occasione quindi di confrontarsi sulle varie proposte dello studio sulla gestione delle risorse idriche contro la siccità e la scarsità idrica degli esperti delle Università di Urbino, Bologna e Politecnica delle Marche di cui hanno preso conoscenza lo scorso 22 gennaio. Lo studio parte da un’analisi delle risorse disponibili e, confrontando i dati con i fabbisogni idropotabili, agricoli e industriali, ha stilato vari scenari come di agire sulle perdite; ottimizzare l’utilizzo delle acque sotterranee e la ricarica controllata degli acquiferi; riutilizzare le acque reflue; la desalinizzazione; la costruzione di laghetti di prossimità a scopo agricolo; migliorare la gestione degli invasi; ottimizzare le perdite agricole e un nuovo invaso.

Tags: in evidenza, pesarese, siccità

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