Il convegno promosso dall’Unione nazionale comuni e comunità enti montani (Uncem) ad Ascoli Piceno ha acceso i riflettori sulla patata dei Sibillini come leva strategica per la rivitalizzazione economica delle aree interne. L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto e proposta sulle strategie di rilancio, partendo da un prodotto simbolo del territorio marchigiano.
L’incontro ha visto la partecipazione di istituzioni, esperti, operatori del settore e cittadini. Una ampia partecipazione ha testimoniato il potenziale dell’agricoltura come strumento concreto per contrastare lo spopolamento e promuovere nuove forme di economia locale.
Giuseppe Amici, presidente di Uncem Marche, ha sottolineato come “la patata dei Sibillini non sia solo un prodotto agricolo, ma un vero e proprio motore economico e sociale, capace di attrarre giovani e donne che tornano a investire in filiere locali e di dare nuova vitalità a territori che non si arrendono”.

Durante il convegno si è evidenziata la necessità di rafforzare la rete tra i produttori, migliorare l’accesso al seme, incrementare l’offerta di prodotto trasformato e consolidare una presenza stabile sul mercato. I ricercatori Marco Corradi e Luigi Ledda dell’Università Politecnica delle Marche hanno analizzato i punti di forza e debolezza del settore, insistendo sull’urgenza di una filiera strutturata che garantisca continuità produttiva, elevata qualità agronomica e competitività.
Un’attenzione particolare è stata rivolta agli strumenti di finanziamento offerti dal Complementi di Sviluppo Rurale e dalla Regione Marche, illustrati da Ilaria Mantovani, e al ruolo chiave di Amap come facilitatore tra operatori e istituzioni per raccogliere le esigenze della filiera e promuovere una programmazione condivisa di interventi strutturali.
Le testimonianze delle aziende agricole presenti, tra cui Elena Spinsanti (Patasibilla), Agricolfiorito e Hortus Trade, hanno messo in luce la richiesta di un sostegno economico non frammentario, ma integrato in una progettualità condivisa, in grado di supportare le imprese in modo duraturo e coordinato.
Il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo ha concluso il convegno annunciando l’impegno del Ministero per la “firma di accordi quadro di filiera e l’aggiornamento del piano settoriale nazionale per il comparto delle patate”, con l’obiettivo di ridurre i costi, migliorare la programmazione e rafforzare la solidità economica del settore.
I promotori dell’iniziativa hanno sottolineato come “l’esperienza di Ascoli confermi che una filiera ben organizzata può generare sviluppo sostenibile, occupazione giovanile e tutela del territorio. Non si tratta solo di un racconto agricolo, ma di una strategia economica concreta per le aree interne. La patata dei Sibillini diviene così un esempio emblematico di politiche attive che integrano agricoltura, cultura e impresa”.