Dall’analisi dei dati presenti negli archivi statistici dell’Inail, aggiornati al 31 ottobre u.s., emerge tuttavia che nel quinquennio 2018-2022 gli infortuni riconosciuti dall’Istituto nella gestione Agricoltura sono stati 114.744, di cui 447 mortali. Circa la metà dei decessi avvenuti in occasione di lavoro è legata alla perdita di controllo di una macchina agricola (frequente è il caso di ribaltamento del trattore). I dati più recenti, relativi alle denunce presentate all’Inail nei primi 11 mesi del 2023, mostrano un incremento dello 0,4% degli infortuni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, da 24.341 a 24.450, mentre i casi mortali denunciati sono stati 113, uno in più rispetto ai 112 del 2022

L’agricoltura è dunque un settore ad elevato rischio in termini di frequenza e gravità degli infortuni denunciati, richiedendo una particolare attenzione e coinvolgimento da parte degli Enti e delle Istituzioni preposti alla definizione di misure di protezione e prevenzione a tutela della salute e della sicurezza degli operatori del settore agricolo.

Per questo motivo, la normativa nazionale di riferimento per la sicurezza sul lavoro in agricoltura, ovvero il Testo unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro, stabilisce gli obblighi documentali per le imprese e implementa l’attuazione di provvedimenti di prevenzione e protezione dai rischi prevedibili.

Normativa di riferimento

La sicurezza sul lavoro in Italia è disciplinata da:

  • Testo Unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro (Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81) regola gli obblighi documentali e le misure preventive per la sicurezza dei lavoratori.
  • Decreto Interministeriale 30/11/2012: che obbliga tutte le aziende alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
  • Decreto Interministeriale 27/03/2013: introduce misure per la valutazione dei rischi e i relativi compiti e responsabilità nelle aziende che impiegano lavoratori stagionali.

Più nel dettaglio il Testo Unico include:

  • disposizioni chiave per la salvaguardia dei lavoratori agricoli,
  • obblighi per i datori di lavoro;
  • misure preventive di vario tipo;
  • l’utilizzo dei dispositivi di protezione.

L’articolo 21 del Testo Unico estende tali obblighi anche ai lavoratori autonomi nel settore agricolo, quali coltivatori diretti e soci delle società semplici operanti, imponendo loro l’utilizzo di:

  • attrezzature a norma;
  • dispositivi di protezione individuali.

Le aziende agricole sono tenute a far rispettare le norme di sicurezza a tutti i lavoratori subordinati, indipendentemente dall’inquadramento contrattuale, includendo lavoratori fissi e stagionali, occasionali, lavoratori familiari con vincoli di subordinazione e apprendisti.

I rischi in agricolt

I rischi in agricoltura: una panoramica completa

ura sono categorizzati in eventi infortunistici e malattie professionali, con specifici rischi legati alla tipologia di azienda, all’ambiente, ai macchinari e alle sostanze utilizzate. Alcuni esempi di rischi specifici includono:

  • stress lavoro correlato;
  • rischio biologico (es. contatto con animali, batteri, virus);
  • rischio chimico (es. uso di fitofarmaci, fertilizzanti);
  • rischio posturale e da movimentazione manuale dei carichi;
  • rischio incendio;
  • rischio rumore;
  • rischio da utilizzo di attrezzature;
  • rischio vibrazioni; ecc.

I documenti obbligatori per la sicurezza in azienda

Per semplificare la disciplina, di seguito vi proponiamo un elenco dei documenti obbligatori da avere in azienda.

  1. Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), che include la nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), gli incaricati delle misure di prevenzione incendi, primo soccorso e gestione delle emergenze, nonché la nomina del Medico Competente e del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
  2. Gli attestati che comprovano la formazione obbligatoria dei lavoratori, degli addetti alle emergenze antincendio e primo soccorso; RSPP; eventuali dirigenti; preposti; RLS; e la formazione specifica per lavori particolari, la manipolazione di prodotti a rischio specifico e l’utilizzo di macchinari e mezzi aziendali (es. conduzione mezzi, carrelli, impianti di sollevamento, carro ponte, gru, ecc.).
  3. Eventuali contratti d’appalto o di prestazioni d’opera con relativi DUVRI (Documento Unico Valutazione Rischi Interferenti).
  4. Il Piano di Emergenza Aziendale che comprende le misure da attuare sia in caso di rischi individuati nel DVR (incendio, alluvioni, ecc.), sia in situazioni in cui i lavoratori siano esposti a pericoli gravi e immediati, adattato alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda e al numero di personale in attività.
  5. Rischi specifici individuati in azienda, tra cui rischi meccanici, per i quali è necessario mantenere in azienda:
    • Il Libretto che attesta la verifica periodica dei mezzi di sollevamento (muletti, ascensori, montacarichi, sollevatori telescopici ecc.);
    • I libretti relativi all’istruzione sull’uso e manutenzione dei macchinari e delle attrezzature;
    • Documenti di circolazione relativi a veicoli ed attrezzature;
    • Abilitazione all’utilizzo di specifiche attrezzature da lavoro (ad es. piattaforme di lavoro mobili elevabili, gru a torre, gru mobile, gru per autocarro, carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo, trattori agricoli e forestali, macchine movimento terra, ecc.).
  6. Certificato di prevenzione incendi per le aziende che per dimensione e tipologia di attività ne prevedono l’obbligo.
  7. Contratto per la verifica periodica dei mezzi di estinzione e rilevatori automatici d’incendio.
  8. Registro dei controlli periodici.
  9. Registro dei rifiuti per le ziende che per dimensione e tipologia di attività ne prevedono l’obbligo.
  10. Schede di sicurezza delle sostanze utilizzate.
  11. Patentini per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari.
  12. Registro dei trattamenti (anche noto come quaderno di campagna).
  13. Fatture di acquisto dei prodotti fitosanitari presenti in azienda (da conservare per tre anni).
  14. Autorizzazione dei pozzi e referti analitici delle acque.
  15. Smaltimento delle acque reflue.
  16. DIA sanitaria per attività di produzione primaria (reg. 853/2004).

Per quanto concerne la medicina del lavoro, invece, è necessario che ciascun lavoratore disponga di un certificato di idoneità alla propria mansione. Il protocollo sanitario viene eseguito dal medico competente designato, e al lavoratore è richiesto di sottoporsi regolarmente alle visite periodiche indicate nel suddetto protocollo.

La prevenzione degli infortuni in agricoltura: il ruolo dell’INAIL

Relativamente all’attività di prevenzione, l’Istituto Nazionale degli Infortuni sul Lavoro (INAIL) offre misure di sostegno alle imprese agricole e ai giovani agricoltori. Tra gli strumenti messi a disposizione dall’Istituto negli ultimi anni spiccano ragionevolmente quelli rivolti alla mitigazione dei rischi legati all’utilizzo di trattori, e più in generale delle macchine agricole.

In particolare, dall’introduzione nel 2010, gli incentivi Isi per la sostituzione di trattori e macchinari obsoleti hanno rappresentato un importante strumento per la promozione della sicurezza e della sostenibilità del settore. Attraverso due avvisi pubblici specifici per l’agricoltura (2016 e 2019-2020), e un asse di finanziamento dedicato all’interno dei bandi Isi annuali, l’iniziativa ha favorito la sostituzione di migliaia di trattori e macchinari obsoleti con modelli più sicuri e performanti.

Tra il 2016 e il 2022, oltre 28.000 progetti sono stati presentati dalle imprese agricole, con circa 6.300 ammessi al finanziamento. Il bando Isi 2023 si prefigge di dare un ulteriore impulso a questa positiva tendenza, stanziando 90 milioni di euro per l’agricoltura, 55 milioni in più rispetto all’anno precedente.

L’obiettivo di questi progetti è quello di favorire un rinnovamento del parco macchine agricolo, favorendo l’adozione di tecnologie avanzate e di sistemi di sicurezza all’avanguardia. Un investimento che si traduce in una maggiore sicurezza per gli agricoltori, in una riduzione dell’impatto ambientale e in una migliore competitività del settore.

Conclusioni

L’agricoltura è un settore fondamentale per l’economia italiana, questo è pacifico, ma è anche un settore ad alto rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, dunque per contrastare questo fenomeno, è necessario un impegno congiunto da parte di tutti gli attori del settore!

Le istituzioni possono e devono rafforzare la normativa sulla sicurezza sul lavoro in agricoltura, semplificando gli adempimenti burocratici e favorendo la diffusione di una cultura della sicurezza.

Le aziende agricole dovranno investire nella formazione dei lavoratori, nell’acquisto di macchinari e attrezzature sicure e nell’adozione di misure di prevenzione adeguate.

I lavoratori dovranno acquisire consapevolezza dei rischi e adottare comportamenti idonei per la propria sicurezza.

Ci teniamo a ricordare che la sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo legale, ma anche un investimento per il futuro del settore agricolo. Un’azienda agricola che tutela la salute e la sicurezza dei propri lavoratori è un’azienda più efficiente, produttiva e competitiva.

Articolo tratto da www.ruminantia.it