Macerata è diventata il quartier generale del dissenso agricolo: decine di trattori hanno sfilato lungo le vie principali per denunciare le “proposte assurde” della nuova Politica Agricola Comune (PAC), che minaccia di tagliare le risorse alle aziende fino al 60%.
Il sit-in, organizzato da Confagricoltura Macerata, è stato pianificato con precisione per sensibilizzare i cittadini senza bloccare totalmente la circolazione in una settimana cruciale per lo shopping natalizio. I trattori si sono mossi a blocchi: convogli da 10 mezzi l’ora hanno percorso le principali batterie di comunicazione, rendendo visibile la rabbia di un settore che si sente tradito dalle istituzioni europee.

Il presidente provinciale di Confagricoltura, Andrea Pettinari, ha aperto la giornata con parole durissime: “Mentre l’UNESCO celebra la cucina italiana come patrimonio dell’umanità, l’Europa ci toglie gli strumenti per produrre le materie prime di quella stessa cucina. Questi tagli mettono in ginocchio decine di migliaia di aziende. Chiediamo condizioni che permettano di garantire qualità ai consumatori e dignità a chi lavora la terra.”

Al suo fianco, le istituzioni hanno espresso un fronte comune. Giacomo Rossi, vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche, ha ribadito la necessità che l’agricoltura torni protagonista dell’agenda politica regionale e nazionale, mentre Alessandro Alessandrini, presidente del Consorzio Agrario Provinciale di Ancona, ha evidenziato come le nuove regole PAC siano “sbagliate e scollate dalla realtà”, rischiando di favorire le importazioni a discapito del Made in Italy.

La mobilitazione di Piediripa si inserisce in un clima di protesta più ampio che sta attraversando l’intera Europa. Gli agricoltori marchigiani chiedono una semplificazione burocratica e una revisione delle clausole ambientali che, sebbene condivisibili nel principio, risultano insostenibili senza adeguati investimenti e tempi di transizione certi.
Una giornata dal forte valore simbolico che è, però, solo l’inizio: Confagricoltura ha già annunciato che, in assenza di segnali concreti da parte delle istituzioni europee, la mobilitazione continuerà nelle prossime settimane per difendere il patrimonio agricolo della regione.








