Pisello industriale ammesso tra le colture di rinnovo

Sbloccata un'impasse che avrebbe pregiudicato i contributi dell'ecoschema 4
Economia
di Alberto Maria Alessandrini

Buone notizie per le circa 1500 imprese agricole marchigiane che coltivano piselli industriali destinati alla aziende di surgelazione. Sembra infatti essersi sbloccato l’impasse causato dalla nuova Pac ed in particolare dall’applicazione dell’ecoschema 4 che avrebbe generato l’esclusione delle ortive da pieno campo da ogni possibilità di accedere al pagamento. Senza entrare nei cavilli burocratici che avevano indotto tutte le aziende di surgelazione a rivolgersi direttamente al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, diciamo subito che il pisello industriale sarà riammesso tra le colture da rinnovo ed in quanto tale beneficiario del contributo dell’ecoschema 4 che ammonta a circa un centinaio di euro ad ettaro.
Le Marche, prima regione in Italia per la produzione di pisello industriale destinato alla surgelazione con oltre 7 mila ettari e una produzione di poco meno di 200 mila quintali, è anche leader nella surgelazione con primarie aziende come Ortoverde – Covalm e Promarche (circa 600 addetti complessivamente), senza contare che altre aziende di fuori regione come Rolli, Fruttagel e Italsur vengono ad approvvigionarsi tra le aziende marchigiane. Un giro di affari che supera i 100 milioni di euro.

 

Tags: in evidenza, piselli, surgelazione

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