Tr libr is megl che uan

Dal sussurro del mondo di Powers alle terre estreme di Krakauer per finire tra le erbacce di Bourdain
Attualità
I libri della terra
di Antonio Prenna

Ci piace giocare con le parole. Se meglio di uno c’è due, di conseguenza tre dovrebbe essere meglio di due, no?  È un assioma, un principio che non ha bisogno di essere dimostrato. Partiamo allora dall’indecifrabile – apparentemente – titolo di questo pezzo, scritto in un inglese incerto, che riprende il claim di uno spot di successo dei primi anni ’90.  Altro assioma: chi ricorda du gust is megl che uan è un ragazzo del secolo scorso. Era il 1993 e si lanciava un nuovo tipo di gelato. Nello spot tv dei du gust la frase è parte di una serie di sproloqui, detti in un inglese approssimativo, da  un giovanissimo Stefano Accorsi, icona dell’attuale cinema italiano. Era diretto da Daniele Luchetti (sua la regia della recente serie tv L’amica geniale, tratta dal libro della fantomatica Elena Ferrante), con brano tormentone di Miriam Makeba. Saguquga sathi bega nantsi Pata Pata. Accorsi tentava di rimorchiare due ragazze credute straniere. Una delle due era Cristiana Capotondi, anche lei agli esordi. Quella battuta divenne virale, come si dice ora in questi nostri tempi sempre connessi, tanto da entrare a far parte del linguaggio comune di allora. Un modo che un po’ mi ha fatto sempre ridere – per questo l’ho usata – perché riattualizza Peppino e Totò a Milano , valorizzando la tipica improvvisazione italiana. La sfruttiamo per dire che meglio che uan ci sono tr libr, per continuare il gioco delle parole che si intrecciano alle nostalgie.

Quindi tre libri. Molto diversi tra loro ma tutti riconducibili al nostro tema, cioè il rapporto con la terra. Cominciamo con Richar Powers e il suo sussurro del mondo, un romanzo pieno di racconti, pubblicato in Italia da La Nave di Teseo, vincitore nel 2019 del più prestigioso premio letterario americano, il Premio Pulitzer per la narrativa.

“Le piante –scrive Powers – sono creature caparbie e abili e alla ricerca di qualcosa, proprio come le persone”.

Gli alberi sono i co-protagonisti del fluviale romanzo dello scrittore e saggista americano – sottolinea Ilenia Zodiaco su www.illibraio.itcreature più grandi, più lente, più vecchie, più durature. Powers tenta di farci scoprire, ora con un approccio scientifico – tipico dello scrittore – ora con un approccio trascendente, queste forme di vita altre, non umane. La vera novità del romanzo è che il mondo vegetale agisce, seppur in maniera indiretta. Si muove e “parla” con una voce propria. Un romanzo complesso che ruota attorno alle storie della protagonista Patty-la-Pianta (il nome è già tutto dire)  che si allaccia con quella di altri personaggi che a poco a poco convergono in California, dove una sequoia gigante rischia di essere abbattuta.

Per passare quindi alle terre estreme di Jon Krakauer. Qui siamo in pieno territorio anni ’90, da cui eravamo partiti. La vicenda di Chris McCandless inizia infatti nel 1992, quando decide di arrivare fino in Alaska alla ricerca della libertà assoluta, come recita la presentazione in copertina. Storia fortemente romantica quella del ragazzo che abbandona le comodità di una famiglia borghese, influenzato dalle idee di Henry David Thoreau e Jack London, arrivando nelle sue peripezie a fare il trebbiatore nel Sud Dakota. Con un epilogo tragico. Fatalmente il ragazzo ingerisce della bacche velenose e muore, proprio quando aveva deciso di tornarsene a casa. La vicenda è ricostruita da Krakauer sulla base di un taccuino ritrovato sull’autobus abbandonato, diventata la residenza in Alaska di McCandless.  Dal libro, edito in Italia da Corbaccio, è stato tratto un intenso film da Sean Penn. Grazie ad un gioco di contrasti tra natura e civiltà, la pellicola sottolinea ed esalta la bellezza dei tanti paesaggi naturali ed incontaminati attraversati dal ragazzo in fuga.

Per finire ci gettiamo tra le erbacce di Anthony Bourdain. Il termine è da intendersi anche in senso gergale come erba da fumare, non solo come erba cattiva, metafora del lasciarsi andare, gettarsi alle ortiche. È il resoconto dietro le quinte delle produzioni televisive del celebre chef e gastronomo, morto suicida nel 2018. Il libro di Tom Vitale- producer assistente di Bourdain – è un vero e proprio tributo all’amico scomparso, di cui vuole raccontare la complessa personalità, non priva di lati spigolosi. – cito dal risvolto di copertina del volume edito da Giunti dai toni fin troppo elegiaci  – Vitale fa iniziare la narrazione a partire proprio dalla scoperta della tragica morte di Bourdain: da quel momento il racconto prosegue come in un flashback nel ricordo vivo di una persona descritta dall’autore come un “super-uomo”, in un volume capace di avere di volta in volta toni appassionanti, tragici, ironici, grotteschi e surreali. L’epilogo da cronaca nera e i risvolti del suo rapporto con Asia Argento per esempio ci interessano in modo relativo. Ci appassiona invece la filosofia del cibo di Bourdain legata a un altro assioma, cioè “mangiare è un atto agricolo”, come raccontavamo in un precedente articolo, dedicato a Wendell Berry. Il concetto si può riassumere nel testo e nell’immagine del post pubblicato su Twitter da Bourdain nel 2016 , che lo vede a tavola con Barack Obama in un piccolo locale affollato in Vietnam. Seduti su comunissimi sedili di plastica, sul tavolo dei semplici noodles (dei vermicelli di pasta che vengono preparati con farine diverse, nati in Cina più di 4.000 anni fa) e una birra frescadi Hanoi. Senza tante cerimonie, due uomini che mangiano e chiacchierano amabilmente, fuori dai riflettori e dalla voglia di apparire a tutti i costi (se ottiene l’effetto contrario volutamente poco importa). La rappresentazione del cibo come gesto quotidiano e spontaneo mi piace molto.

Richard Powers – Il sussurro del mondo – La Nave di Teseo

Jon Krakauer – Nelle terre estreme – Corbaccio

Tom Vitale – In the weeds – Giunti

 

                                                                                                    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tags: Alaska, Anthony Bourdain, Barack Obama, Corbaccio, Cristiana Capotondi, Daniele Luchetti, Elena Ferrante, Henry David Thoreau, in evidenza, Jack London, Jon Krakauer, L'amica geniale, La Nave di Teseo, Miriam Makeba, Premio Pulitzer, Richard Powers, Sean Penn, Stefano Accorsi, Tom Vitale, Totò, , Vietnam, Wendell Berry

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