L’evoluzione della protesta, nasce il Comitato Agricoltori Macerata

Il presidente Catinari: "Spiegare ai consumatori come stanno le cose"
Attualità
di Alberto Maria Alessandrini

Una delle domande più gettonate durante queste settimane di manifestazioni in ogni angolo d’Italia è certamente stata quella circa il modo in cui le proteste si sarebbero evolute e come si sarebbe riusciti a continuare ad affermare le tante, legittime, richieste avanzate da migliaia di agricoltori in tutta Italia e nella nostra regione (interessanti al riguardo gli spunti di Andrea Pettinari nell’intervista rilasciata a Marche Agricole 10 giorni fa).

Cosa accade nelle Marche

A tal proposito è interessante osservare come, anche nelle Marche, stiano sorgendo realtà in grado di aggregare gli agricoltori del territorio proprio con l’intendo di mantenere alta l’attenzione sui ben noti problemi del settore. Proprio da questa esigenza è recentemente nato anche il Comitato Agricoltori Macerata al quale hanno aderito un centinaio di imprese del territorio. Aziende rappresentanti delle molteplici anime del settore (seminativi estensivi, viticoltori, allevatori, terzisti) che si prefissano l’obiettivo di tenere alta l’attenzione non solo sui motivi della protesta, ma anche sulle tante difficoltà che quotidianamente si continuano ad abbattere sul settore primario.

comitato agricoltori Macerata
comitato agricoltori Macerata

“Il calo del prezzo delle materie prime (grano e girasole innanzi tutto), le difficoltà che affliggono la nostra zootecnia, la burocrazia fuori controllo sono solo alcuni esempi di quanto sia divenuto difficile fare il nostro lavoro”, ricorda il neo eletto presidente del comitato Rossano Catinari, che aggiunge: “Oggi per evidenziare questi problemi dobbiamo partire dalla necessità di spiegare ad un pubblico più ampio possibile come stanno le cose, partendo proprio dai consumatori.”

Un comitato non solo di pressione ma anche di sensibilizzazione che, continua Catinari “sia in grado di denunciare le contraddizioni di un sistema dove il grano viene pagato 25 euro al q.li ed il pane ne costa 500. Dobbiamo spiegare ai cittadini come stanno realmente le cose ed il ruolo fondamentale che continuiamo ad avere come agricoltori”.

Al fianco di Catinari, che conduce un’azienda di circa 250 ettari con sede a Macerata, sono stati chiamati a ricoprire ruoli nel direttivo anche Francesco Ricotta come vice-presidente, Michele Rossetti come segretario e Mario Monaco come tesoriere.

Tags: Comitato di Macerata, in evidenza, Protesta dei trattori

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