Tartufo, ottimo driver per un turismo attivo tutto l’anno

Quattro Comuni marchigiani in un progetto interregionale
Attualità

Per Giuseppe Cristini, ambasciatore nel mondo del tartufo marchigiano, la nobiltà e la disponibilità del tartufo tutto l’anno ne fanno un driver molto utile per il turismo. «Nelle colline Pesaresi – sottolinea – lo troviamo nei luoghi integri, lontani anni luce dall’inquinamento. È un indicatore ecologico. Di fatto, dobbiamo rispettare il territorio. Pedalando, camminando, viaggiando in paesi eletti “bandiera arancione” dal Touring Club od ancora tra i “Borghi più belli d’Italia” si raggiunge un raro piacere sensoriale con l’esaltazione della massima potenza gustativa».

È convinto che l’entroterra si rilancia con un turismo pacato, gentile e a dimensione di famiglie dove i tartufi hanno un ruolo da protagonista. Una visione condivisa nelle Marche da Frontino, Carpegna, Belforte all’Isauro e Pietrarubbia; in Emilia-Romagna, dalla riminese Casteldelci e le ex marchigiane Montecopiolo, Pennabilli e Sant’Agata Feltria; per la Toscana, Caprese Michelangelo, Badia Tedalda, Sestino e Pieve Santo Stefano, capofila del progetto “I cammini del tartufo”.

«Il nostro intento è collegare i dodici borghi in un percorso continuo – commentava l’anno scorso il sindaco di Carpegna, Mirco Ruggeri -, costruendo le basi per un turismo che oggi si muove sul tema dell’ambiente, della cultura, dei borghi, della buona e speciale gastronomia. Intervenendo sul decoro urbano ed ambientale, questa proposta ci consentirà di potenziare la qualità dell’accoglienza e di migliorare il tessuto sociale».

Pierpaolo Pagliardini, sindaco di Belforte all’Isauro, una delle quattro marchigiane elette Città del miele, non ha tuttora dubbi sulla carica positiva di questa nuova convenzione legata al tartufo. Il suo paese è particolarmente vocato al “Prezioso” su cui s’impernia una proficua attività economica. Maria Assunta Paolini, sindaca di Pietrarubbia, ha già un’idea precisa delle opportunità che la convenzione porterà al suo Paese. «Pensiamo di concentrarci sul nostro borgo storico, sulle sue due piazze, alcuni vicoli, a rendere ancora più professionale il nostro punto info, punto d’arrivo e di partenza del sentiero». Interventi che consentiranno di dare una veste ancora più ospitale al “borgo di pietre morbide che accarezzano gli occhi” tanto caro al poeta Tonino Guerra. Il progetto esiste, gode di un vantaggio competitivo interessante essendo a confine con tre regioni. Da seguire.

Tags: Belforte all'Isauro, Carpegna, Frontino, in evidenza, Pietrarubbia, tartufo

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