Zootecnia, nelle Marche aumenta il sostegno pubblico

Confagricoltura: "Bene, ma i sussidi da soli non bastano"
Economia
di Alberto Maria Alessandrini

Il lento e costante declino del settore zootecnico nazionale è cosa tristemente nota. Situazione ancor più critica nelle Marche, regione dove il numero di allevamenti e capi gestiti negli ultimi dieci anni è drasticamente calato.

Che si tratti di stalle per la produzione di latte, ovini o bovini, nessun settore sembra essere stato immune, nemmeno gli agricoltori specializzati in razze tipiche della regione (vedasi il calo degli allevamenti di Marchigiana). Una situazione nota da tempo e sulla quale, finalmente, sembrerebbero arrivare i primi interventi da parte dell’assessorato regionale competente.

Con la prossima programmazione, infatti, sono stati previsti degli incentivi ulteriori a sostegno del comparto prevedendo sostanzialmente l’aumento dei premi già esistenti. I massimali per l’indennità compensativa degli allevatori passano ora da 11.250 a 13.000 euro così come i premi per il benessere animale vengono aumentati da 100 a 200 euro per ogni singolo capo gestito. Interventi volti a mitigare una crisi ormai strutturale di un settore ritenuto comunque strategico per salvaguardare territorio ed occupazione.

Nelle Marche, oggi, abbiamo circa 15mila allevamenti con oltre 50mila capi (bovini, ovicaprini, suini e cavalli). Numeri sensibilmente inferiori rispetto ad un decennio fa, con un sostanziale dimezzamento del numero di strutture ed un calo, meno drastico ma ugualmente significativo, della consistenza totale dei capi allevati.

Antonio Trionfi Honorati

Positivo il commento di Confagricoltura Ancona, il cui presidente Antonio Trionfi Honorati, ricorda però che: “Se ci illudiamo di riuscire a far sopravvivere un intero comparto economico solo a suon di sussidi siamo fuori strada. I contributi sono importanti e possono senza dubbio aiutare nell’immediato, ma ci sono aspetti ancor più rilevanti sui quali la Regione dovrà intervenire”.

Una riflessione che ormai da tempo l’associazione provinciale degli agricoltori porta avanti. “La mancanza di mattatoi, la difficoltà nel reperire giovani veterinari aziendali specializzati negli animali da reddito, le predazioni dei lupi o le difficoltà che spesso si hanno in molti comuni per allargare stalle o strutture zootecniche sono aspetti strutturali sui quali si deve agire. I duri colpi che stanno subendo le poche filiere strutturate nelle Marche (vedasi caso Cooperlat) sono l’ennesimo campanello d’allarme che dovrebbe far riflettere tutti noi su quanto sia importante tutelare quelle poche grandi realtà che ancora sostengono questo settore.”

Tags: allevamenti, in evidenza, sussidi, Trionfi Honorati, zootecnica

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