Castellucci: “L’inchiesta sui vini? Grossolana e fuorviante”

La netta presa di posizione del presidente di Confagricoltura Marche
Attualità

Che a volte la semplificazione sia un requisito necessario nel mondo delle “inchieste” televisive, è cosa nota ed inevitabile, Ma quando, a causa di questa, si rischia di danneggiare un intero comparto economico, la vicenda non può che indurre una qualche riflessione. Così è avvenuto a seguito della puntata di Report andata in onda la scorsa domenica. Qui, dietro al nobile intento di fare chiarezza sui complessi meccanismi che stanno alla base della produzione vitivinicola nazionale, si è invece fornita una visione alterata di un settore che sembrerebbe fatto di “piccoli chimici” intenti a servirsi di prodotti di sintesi per migliorare mosti e vini.

Situazione quanto mai distante dalla realtà come ha ricordato Lamberto Frescobaldi (nella foto), storico produttore e membro di giunta di Confagricoltura: “Riteniamo che l’inchiesta di Report sia stata un’occasione di servizio pubblico mancata”. L’inchiesta, infatti, se da una parte ha giustamente rilevato alcune attività non consentite dalla legge come il commercio di uva da tavola per fare il vino, dall’altra ha confuso pratiche perfettamente legali con altre illegali, additivi chimici con prodotti, invece, perfettamente consentiti. Del resto secondo Frescobaldi: “Anziché evidenziare e circostanziare le zone d’ombra si è scelta la strada del qualunquismo, e questo fa male sia ai consumatori che a un asset in grado di rendere 7,5 miliardi di euro all’anno di bilancia commerciale con l’estero e dare lavoro a quasi un milione di persone”.

Sulla stessa linea anche Federico Castellucci (nella foto), produttore, Presidente della Sezione Viticoltura di Confagricoltura e Presidente di Confagricoltura Marche, il quale ha evidenziato, oltre alle sopra citate incongruenze nella costruzione del servizio, anche l’irrazionalità della scelta temporale per mandare in onda una puntata con questo tema. “Non so a quale mente perversa possa essere balenata l’idea di costruire un’inchiesta contro il vino italiano alla vigilia delle festività natalizie. Questo è uno dei periodi più importanti per chiunque produce e vende che rischia di confondere i consumatori ed orientarli verso altre scelte. Un fatto del genere in altri paesi come la Francia, per esempio, sarebbe stato inconcepibile ancor più ad opera della televisione di Stato”.

“Oltretutto – ha aggiunto Castellucci – nel corso della trasmissione sono state dette molte imprecisioni, tipo sull’uso della bentonite, e si è fatto riferimento a un cosiddetto “esperto di vino”, terminologia e qualificazione alquanto vaga, senza indicarne alcuna qualifica accademica o professionale e che, infatti, nessuno dei miei colleghi conosce. Fare informazione fuorviante e imprecisa è un cattivo servizio nei confronti dei consumatori”.

È opportuno ricordare come per le Marche, quello vitivinicolo, è un settore tutta l’altro che irrilevante. Con oltre 18.000 ettari vitati, 5 DOCG, 15 DOC, ed una IGT, il valore delle sole esportazioni nell’anno in corso ha superato i 75 milioni di euro. Numeri importanti per una piccola regione che, però, si sta affermando sempre di più. “Sarebbe certamente un peccato – chiosa Castellucci – se il vino marchigiano ed italiano, sempre più apprezzato all’estero, trovasse dei detrattori proprio all’interno del nostro paese. In tal caso a giovarne sarebbero solo gli altri paesi produttori.”

Tags: Castellucci, Frescobaldi, in evidenza, Report

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